La Prefettura riceve la Cgil di Reggio Calabria-Locri e della Piana di Gioia Tauro

Come annunciato attraverso i media, in linea con quanto organizzato a livello nazionale, la Cgil di Reggio Calabria – Locri e quella della Piana hanno indetto un sit-in di protesta presso la Prefettura di Reggio Calabria al fine di sensibilizzare il Governo rispetto alla decisione di chiudere i porti, non consentendo lo sbarco della nave Acquarius, e più in generale per evidenziare il proprio dissenso relativamente all'atteggiamento assunto dall'Esecutivo rispetto alla questione politica della immigrazione.
La delegazione è stata ricevuta dal capo di gabinetto Patrizia Adorno, purtroppo dopo oltre tre ore di attesa. Ciò non ha reso possibile che una rappresentanza dei residenti della tendopoli di San Ferdinando, recentemente colpita dalla vile uccisione di Sacko Soumaila, prendesse parte all'incontro. Sarebbe stata una occasione di utile ascolto e confronto con gli abitanti della tendopoli della Piana e di dimostrazione da parte delle istituzioni che rappresentano il Governo sul territorio metropolitano, di vicinanza e solidarietà per i recenti gravi fatti di cronaca.

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Per queste ragioni, la Cgil ha avanzato al capo di gabinetto la richiesta di un incontro con la delegazione dei lavoratori provenienti dalla tendopoli di San Ferdinando e del campo container di Rosarno, anche al fine di informare i diretti interessati di quanto gli organismi preposti stanno predisponendo per il superamento della intollerabile emergenza.
La Cgil ha consegnato nelle mani di Patrizia Adorno un documento da fare recapitare al Ministero dell'Interno in cui esprime le proprie valutazioni sull'operato dell'Esecutivo in tema di politiche per l'immigrazione, evidenziando che la storia dell'Italia, fatta di inclusione e solidarietà, non può essere calpestata da scelte contrarie allo spirito costituzionale che la Cgil ritiene debba orientare ogni decisione istituzionale e governativa, nella convinzione che quello dell'immigrazione probabilmente è ad oggi il tema più politico che esista, ma anche quello più deviato da una politica alla ricerca di facili – quanto pericolosi – consensi.