Davide Astori, la mediaticità della scomparsa, la notorietà dell'assenza

1520161690267 1520161872.jpg--calcio  e morto davide astori capitano della fiorentinadi Fulvio D'Ascola -  Al mattino il tavolo della colazione di una squadra di calcio è il preludio dello spirito cameratesco. Tutti insieme prima della partita ,tutti insieme, respiri e forza di gruppo. Manca qualcuno, la sveglia non puo' non suonare in primo mattino. L'ascesa verso la stanza con il silenzio ed una porta chiusa."Come mai Davide non scende ancora?" Il silenzio è devastante e non resta che scoprire un corpo esanime , che passa dalla vita ai colori del Paradiso. Lui ,atleta,fisico invincibile,calciatore monitorizzato da tante visite mediche,ma basta il segno del destino per trasformare un calciatore in Mito. Davide Astori,calciatore,difensore e capitano della Fiorentina, la sua scomparsa ha un forte imprinting sull'opinione pubblica. La peculiarità del ruolo sociale, l'empatia del dolore identificata nella "bellezza" della vis atletica, nel canone dell'invincibilità. Accade anche questo, la vita spezzata e una figlia di due anni che affronterà il futuro senza ricordi .Riflessioni sparse in una domenica di marzo,tra slogan elettorali e sequenze interminabili di telegiornali e post sui social network. Domande,riflessioni,dubbi, in un girotondo di pensieri che non diventano certezze,perché chi è senza dubbi è difficile da comprendere,perché chi si mette in gioco è sempre giudicabile. La differenza delle assenze, il ruolo sociale che diventa stupore e partecipazione. Il dolore non ha confini o schemi precostituiti.Tante persone invisibili lasciano il viaggio terreno,chiusi nel loro dolore, ai lati delle strade o emarginati dal sistema della rincorsa sociale. Non fanno notizia ,ma hanno eguale dignità ,perché le emozioni e i sentimenti vissuti interiormente sono eguali per tutti.

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Titoli in prima pagina,stupore e dolore,la morte di un calciatore atleta è amplificata nella concezione di immagini fermate in televisione, in azioni di gioco, in convocazioni nella nazionale di calcio. Nel buio delle strade o nel chiuso delle stanze , altre persone con grandi solitudini lasciano il mondo terreno. Senza notizie da prima pagina, senza titoli sui telegiornali, perché la vita che si spezza è un filo indissolubile che non regala sconti. Davide Astori riempie lo spazio dello stupore , percorso interrotto sui campi di calcio,con il grande dolore che non ha classi o ruoli sociali, ma forse serve a regalarci la riflessione sull'importanza della condivisione delle piccole cose della vita.