A Civita 200 delegati del Movimento Cristiano Lavoratori

A quattro anni dal congresso di Altomonte il Movimento Cristiano Lavoratori si ritrova nella cittadina della tragedia del Raganello per ribadire il suo ruolo tra la gente e per la gente

Anni di intenso lavoro e di forte impegno sociale su tutto il territorio provinciale per costruire e radicare su quasi due terzi dei comuni del cosentino il movimento di ispirazione cattolica e «quei valori ed idali di cui siamo portatori sani». Così Leonardo De Marco, presidente provinciale di Mcl anticipa i temi che affronterà domani 20 ottobre a partire dalle ore 9.00 nel corso del XIII congresso che si terrà a Civita presso la Rocca di Kruja come «segno tangibile di vicinanza e solidarietà alla comunità arbereshe colpita dalla tragedia del Raganello del 20 agosto scorso e per ribadire, così, la missione di essere per la gente e tra la gente».

Circa 185 delegati in rappresentanza delle sedi territoriali ed una ventina di ospiti nazionali del Movimento Cristiano Lavoratori si ritroveranno, a due mesi dalla tragedia del Raganello, per discutere di identità, lavoro, speranza e politica nazionale ed europea insieme a Bilbil Kasmi, presidente dei sindacati liberi ed indipendenti di Albania (Sauatt) e altri ospiti istituzionali del territorio.

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Al centro del confronto il lavoro strumento attraverso il quale «l'uomo può definirsi libero e con una propria identità» - ribadisce De Marco - «e soprattutto con la propria dignità di persona umana». Per questo Mcl continuerà a «difendere questa speranza che si permette di sognare un'Europa più solidale e con una propensione ai principi di solidarietà e sussidiarietà cristiana».

All'assemblea parteciperanno il direttore generale del Patronato Sias, Alfonso Luzzi, al vice presidente nazionale del Movimento Cristiano Lavoratori, Vincenzo Massara, e diverse autorità ed istituzioni del territorio tra i quali il Sindaco di Civita, Alessandro Tocci, il presidente del Parco Nazionale del Pollino, Domenico Pappaterra, il vescovo della Diocesi di Cassano all'Jonio, Monsignor Francesco Savino.

L'Italia «sta attraversando un momento non poco felice. Oggi non c'è più quella politica di un tempo passato che guardava con particolare attenzione i problemi sociali della gente – aggiunge De Marco - Lo stato sociale del paese è ad un livello estremamente basso. In Italia si contano circa 5 milioni di poveri e, mai in Italia, anche subito dopo il dopo guerra la situazione era così grave». Il DEF messo a punto dal Governo in questi giorni fa registrare « qualcosa di nuovo» ma «non basta» afferma il segretario provinciale del Movimento Cristiano Lavoratori. Il reddito di cittadinanza, ad esempio, è «qualcosa di sbagliato. Non ci convince e non ci entusiasma perché a nostro parere questo è un metodo clientelare ma che soprattutto andrebbe a congelare l'intelligenza dei nostri giovani già fortemente provati dall'enorme crisi di lavoro. Vogliamo che i nostri giovani debbano essere liberi da schemi clientelari partitici. Nove miliardi di euro, questo è ciò che costa il reddito di cittadinanza, si sarebbero potuti investire meglio» ad esempio dando la «possibilità alle imprese per assumere giovani ed investire sulla formazione professionale, facendo in modo di formare nuove figure nel mondo del lavoro produttivo».