A Reggio Calabria la mobilitazione dei sindacati per dire no all’invasione turca della Siria

"Una mobilitazione per dire "no" all'invasione turca della Siria e al territorio del Rojava e chieder che si attivi subito una forte e decisa azione diplomatica per il rispetto del diritto internazionale e dei diritti umani".

Questo l'appello lanciato da CGIL,CISL e Uil nel presidio che si è svolto nel pomeriggio di ieri dinanzi la prefettura di Reggio Calabria.

"Si tratta di un attacco che avviene in violazione della legalità internazionale e che colpisce un'area già funestata da una guerra cruenta di molti anni che ha prodotto innumerevoli vittime, soprattutto tra i civili, che hanno perso la vita nel conflitto violento contro l'Isis, a favore dei diritti umani, dell'ambiente, della parità di genere, della giustizia sociale.

Le donne curde sono state in prima linea nella lotta contro la violenza cieca del Daesh, pagando un alto tributo di vite e sofferenze. E' importante ricordare che quando la lotta contro l'Isis sembrava una battaglia persa , la popolazione curda è riuscita a organizzare una resistenza inaspettata, schierando anche le donne in prima linea.

La strategia statunitense di ritirare le truppe nella zona nord-est, quella presidiata dai curdi siriani, sta lasciando di fatto il campo libero alla Turchia.

Le istituzioni sovranazionali ed i governi hanno il dovere di agire affinchè si fermi immediatamente la deriva militare e si apra una conferenza che affidi alla diplomazia la soluzione di tutti i problemi tuttora aperti nella regione.

L'Italia, l'Europa e gli organismi internazionali non possono restare indifferenti, intervengano per fermare l'invasione turca nel nord della Siria e la strage del popolo curdo".

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