Porto di Gioia Tauro (RC), il 23 maggio sciopero per il rinnovo del Ccnl

"Le segreterie Nazionali di categoria hanno proclamato per il 23 maggio 2019 lo sciopero nazionale di 24 ore di tutti i lavoratori dei porti. Il motivo è l'indisponibilità delle parti datoriali a proseguire la trattativa per il rinnovo del CCNL.

Bisogna opporsi con determinazione e chiamare i lavoratori alla partecipazione compatti e uniti. Non sono accettabili le gravissime resistenze al mantenimento del contratto unico valore insostituibile e fondamentale per evitare il dumping contrattuale . Per noi il CCNL ha un ruolo fondamentale in termini di equità sociale e di sostenibilità e corretta e sana competizione degli operatori del settore che non devono poter speculare sui diritti e sulle le retribuzioni differenziati a lavoratori impiegati per le medesime attività. Vogliamo che le condizioni economiche di lavoro e di sicurezza non arretrino ma che siano migliorate con un confronto tra le parti. Noi rappresentiamo i lavoratori il vero asset strategico per migliorare le performans aziendali in termini di efficienza e qualità, che deve andare di pari passo con la protezione dei lavoratori e la qualità della vita. Il sistema di regole in essere va migliorato e non smantellato. La nostra responsabilità di Segreterie Territoriali ci ha portato a convocare i direttivi Congiunti della FILT CGIL e della FIT CISL per fare il punto sull'importanza di questo sciopero e sulla comunicazione a tutti i lavoratori dell'area portuale di Gioia Tauro . Tanti sono stati i temi discussi, la volontà di sminuire l'importanza del contratto unico dei porti, l'indisponibilità di un riconoscimento salariale corretto e dignitoso, ma anche importantissimi temi quali la costituzione di un fondo per il pensionamento anticipato in considerazione delle attività fortemente usuranti e la volontà forte delle parti datoriali di smontare il sistema lavoro con la richiesta di legittimare l'autoproduzione e l'automazione, due argomenti che se non gestiti saranno devastanti per i portuali ed i territori". Lo afferma la Filt Cgil.

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