I sindacati: “Presidio Vigili del Fuoco a San Ferdinando resti finchè resterà la tendopoli”

"Siamo costernati e sgomenti" chiosano i rappresentanti del coordinamento unitari delle organizzazioni sindacali CGIL- FNS CISL- CO.NA.PO.- CONFSAL VVF e USB VVF. "Questa volta la tragedia umana si è consumata nella nuova tendopoli, un'altra vita è stata drammaticamente spezzata nello stesso giorno in cui proprio in Calabria, i vertici istituzionali e politici del Corpo più apprezzato dagli italiani, discutevano del futuro del soccorso nella nostra regione. Gli stessi vertici che per motivi prettamente di "Economie", avevano disposto, fatalmente per lo stesso giorno, lo smantellamento del presidio dei vigili del fuoco presso la tendopoli di San Ferdinando; decisione frettolosamente rivista, rinviando la chiusura di una settimana "al momento", forse solo perché, probabilmente, ritenuto inopportuno rimuovere il presidio sotto l'obiettivo dei media nazionali che certamente non avrebbero capito il controsenso.

Noi non vogliamo entrare nelle questioni politiche, tecniche ed eventualmente penali, che caratterizzano le disgrazie legate a questa "trappola" che è divenuta la stessa, ma siamo convinti che il presidio dei VV.F. debba necessariamente rimanere fino a quando non saranno eliminati tutti i fattori di rischio evidentemente ancora persistenti. Cioè fino a quando, come anticipato da sua Eccellenza il Prefetto Di Bari, non sarà smantellata la tendopoli. Quest'ultima tragedia poteva assumere dimensioni ben più gravi se non ci fosse stato come sempre negli ultimi mesi, il tempestivo intervento della squadra dei VV.F. già dislocata sul posto, poiché il distaccamento di competenza dei vigili del fuoco competente, rispetto alla dislocazione della tendopoli, risulta essere quello di Palmi distante circa 25 km, con percorrenze di circa 30 minuti; se fosse accaduto già a partire dalla notte successiva, a presidio chiuso, probabilmente ci sarebbe stata più di una vittima.

--banner--

Giusto il 21 marzo, avevamo tenuto una conferenza stampa alla presenza di parlamentari, rappresentanti politici e istituzionali regionali e locali, per denunciare tutto quello che secondo noi non va al Comando dei VVF di Reggio Calabria e per i quali motivi abbiamo già proclamato due stati di agitazione in pochi mesi, chiedendo anche a gran voce che il dipartimento consideri come prioritaria anche l'apertura del distaccamento di Rosarno, che non avrebbe neppure problematiche logistiche, poiché già esistente al porto di Gioia Tauro una sede dei Vigili del Fuoco, in cui è presente personale nautico, la quale potrebbe ampiamente accogliere una squadra terrestre, considerato che più volte lo stesso sindaco della città di Rosarno si è detto disponibile a trovare un'opportuna soluzione, pur di garantire la presenza dei vigili del fuoco nel territorio di Rosarno cosciente certamente dell'importanza di questa presenza. Si tratterebbe esclusivamente di ridiscutere la distribuzione delle 112 unita di personale annunciate per la Calabria dal Sottosegretario Sen. Candiani.

Il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, nei prossimi anni sarà potenziato di circa 1500 unità sul territorio nazionale e noi, come rappresentanti dei lavoratori, avevamo chiesto all'Amministrazione un incontro per poter dare un nostro contributo sulle priorità da darsi sul programmato potenziamento di tutte le sedi distaccate provinciali e l'apertura di quelle sedi fino ad oggi decretate SDR, cioè sedi per le quali non era prevista l'attribuzione di organico ma già decretate, poiché "NECESSARIE".

Questo vorrebbe dire per il Comando di Reggio Calabria la possibilità di aprire due nuove sedi ad oggi decretate SDR, Monasterace e Rosarno.

Su questo punto l'amministrazione VVF locale e centrale hanno pensato bene di procedere senza interpellare i rappresentanti dei lavoratori.

Noi riteniamo che entrambe le sedi siano prioritarie, per caratteristiche e motivazioni differenti, e avremmo voluto l'occasione per poter dare un nostro contributo propositivo sulla questione.

Noi – concludono i sindacati – continueremo a far sentire la nostra voce, perché siamo convinti che le nostre idee meritano di essere ascoltate".