Riace, confermata sospensione del sindaco Lucano

reggioprefetturanuova 500Il Prefetto di Reggio Calabria Michele Di Bari, al termine dell'udienza del Tribunale del Riesame che ha revocato gli arresti domiciliari per il primo cittadino di Riace, Mimmo Lucano, e che ha emesso un provvedimento di divieto di dimora nella cittadina calabrese, ha confermato la sospensione dello stesso Lucano dalla carica di sindaco.
All'indomani dell'arresto era stato messo un provvedimento di sospensione dalle funzioni confermato ora con un nuovo provvedimento dal prefetto. Da ieri, il sindaco e' tornato in liberta', ma ha dovuto lasciare il paese, trascorrendo la notte in un'abitazione della vicina Caulonia.

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Oggi, intanto, Lucano è intervenuto ai microfoni di Radio Crc, durante la trasmissione Barba e Capelli. In collegamento anche il primo cittadino di Napoli. Fitto e caloroso lo scambio di battute tra i due.

"Accetto con il cuore l'invito del sindaco de Magistris. Lui e' uno dei sindaci che ammiro di piu' e che conosce bene la nostra terra. Mi trovo in una condizione che non avrei mai immaginato, ma non faccio un passo indietro. Oltre a dimostrare la mia innocenza personale, credo che questa vicenda, in un momento storico particolare, possa dare un contributo ad un'idea di politica che va in direzione opposta rispetto a cio' che sta accadendo in questo Paese".

"Il problema di Riace - ha detto De Magistris - non e' l'immigrazione, ma l'emigrazione, lo spopolamento di quella terra. Solo chi non conosce Riace non capisce cosa sia accaduto li' in questi anni. Lucano e' stato punito perche' considerato socialmente pericoloso. Riace deve diventare la roccaforte della resistenza del nostro Paese, per l'attuazione dei valori costituzionali. Questa lotta la vinceremo insieme".

Ieri, lasciando la sua cittadina, Lucano aveva detto: "La comunità multietnica di Riace deve continuare a avere la speranza che tutto si possa risolvere, presto vorremmo riaprire le botteghe dell'artigianato, le fattorie didattiche, il frantoio oleario, verranno tanti turisti... Ogni volta bisogna ricominciare e bisogna avere un piccolo sogno, una speranza, per andare avanti. Tornare alle origini significa intanto affrancarci dai contributi dello Stato e dimostrare che è possibile andare avanti lavorando. Questo teorema secondo cui i rifugiati vengono e ti portano via il lavoro, ti portano malattie, problemi di ordine pubblico e sconvolgono gli equilibri nelle comunità locali con la loro religione, ecco a Riace è completamente l'opposto".