Ciro (Fronte nazionale): “Svolta e legalità? Falcomatà dimettiti”

falcomatagiuseppe160418"Carissimo sindaco metropolitano Giuseppe Falcomatà, lei che parlava di "svolta" che insieme ai suoi accoliti ha sempre sparato a zero su altri politici e sulla cittadinanza, criticandone le azioni, e parlando di "svolta" e "legalità", lei che col tempo ha gestito però la città in maniera che chiamare clientelare è poco, dopo le ultime notizie su di lei, astuto e feroce censore degli altri, vorremmo fare un riepilogo di quanto le viene addossato oggidì;

Lei risulta, facendo una lista sicuramente non esaustiva:

- Indagato per abusi in atti d'ufficio e falso ideologico nell'indagine sul Miramare, insieme alla giunta del tempo;

-Sotto inchiesta per intercettazioni in cui risulterebbero (da verificare specifichiamo, perché noi non siamo come lei) collegamenti con la cosca Libri e favori ad essa fatti, che lei ha giustificato in maniera quanto meno sospetta e non esaustiva;

- Inquisito per varie attività in base a quanto denunciato dall'ex assessore Marcianò;

- Indagato (notizia di ora) per la questione depuratori, anche se in buona compagnia, con l'accusa di disastro ambientale.

Mi sembra che come disastri, causati dall'ignavia sua e dei suoi sodali, ne abbiamo abbastanza, chiederle di rassegnare le dimissioni, come altri prima di lei hanno dignitosamente fatto mi sembra il minimo, così come dovrebbe essere lei a farlo, se fosse coerente con quanto lei stesso ha detto in altre occasioni, parlando di onestà.

Ma si sa, facile parlare per gli altri, meno per se stessi.

Lasciamo ai cittadini il giudizio, mentre noi, come fronte nazionale le chiediamo le dimissioni come atto di dignità e coerenza". Lo scrive in una nota il segretario regionale del Fronte nazionale Vincenzo Ciro.

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«Gli amministratori coinvolti nell'ultima indagine sulla depurazione condotta dalla Procura di Reggio Calabria dovrebbero dimettersi per manifesta incapacità amministrativa». È quanto afferma la deputata del Movimento 5 Stelle Federica Dieni in merito all'inchiesta che ha portato al sequestro di 14 depuratori e all'iscrizione nel registro degli indagati di 53 tra sindaci, tecnici comunali e dirigenti delle società che hanno gestito gli impianti.
«Il quadro emerso dagli approfondimenti della Procura – spiega la parlamentare – è di una gravità assoluta perché mette in luce l'inettitudine e il disinteresse di chi ha amministrato la cosa pubblica nei confronti dell'ambiente e, di conseguenza, della salute dei cittadini».
«Le indagini della Guardia costiera – aggiunge la deputata 5 stelle – hanno infatti dimostrato il cattivo funzionamento della gran parte degli impianti della provincia di Reggio, da cui sono dipesi gli sversamenti illeciti e l'inquinamento del mare. Reati molto gravi su cui, in questi ultimi anni, il Movimento 5 stelle ha più volte richiamato l'attenzione chiedendo provvedimenti immediati per la messa a norma delle strutture».
«Le indagini della magistratura hanno inoltre evidenziato le responsabilità di chi, a vari livelli, aveva l'obbligo di controllare il ciclo delle acque e non l'ha fatto, per incapacità gestionale o per totale disinteresse rispetto alla salute pubblica. Gli amministratori e i tecnici sotto inchiesta, pertanto – conclude Dieni –, non possono cavarsela con una semplice scrollata di spalle: dovrebbero, invece, avere la dignità di ammettere i loro errori e di togliere gentilmente il disturbo».