Villa San Giovanni, Ciccone (Pd): "Cucire e ricucire tra impegno civico e partecipazione"

"I risultati elettorali di giugno 2017 non hanno costituito, per il Partito Democratico villese e per me "candidato sindaco" e oggi Capogruppo di minoranza, motivo di abbandono o di affievolimento dell'impegno politico, anzi. E ciò perché in Città vi sono affinità programmatiche e possibilità di convergenza tra gruppi e singoli cittadini attivi che possono facilitare l'elaborazione di soluzioni nuove nel campo riformista.

Se è pacifico che Villa San Giovanni ha dato – nello svolgersi delle elezioni - un chiaro segnale di volontà di cambiamento è anche vero che, non assegnando preferenze plebiscitarie a nessuno dei concorrenti, il contesto appare fortemente fluido e instabile: possiamo ben parlare della crisi della Città storica - declassata dall'incessante sottrazione di funzioni ed attività pregiate e relegata ad una riduttiva funzione turistico-ricettiva mordi e fuggi – e di un futuro, del "nuovo emergente", che non appare ancora avere una linea definita e che di certo non può essere utilmente declinato lungo la "narrazione" populistica e demagogica.

Nell'ambito di tali poli si gioca il futuro della Citta d'acqua e di terraferma.

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Le priorità di buon governo sono chiare: Villa San Giovanni deve riappropriarsi di un ruolo centrale e per farlo necessita di un cambiamento radicale – anche culturale - che ridefinisca la sua posizione nell'ambito di una nuova dignità. Occorre abbandonare il cliché – comodo per lo spirito di conservazione - di "non luogo" senza identità comune che galleggia in un limbo indefinito di interessi spiccioli, ed accedere ad un livello di Interesse Generale, di orgoglio collettivo che si riconosca come terzo centro urbano dell'area omogenea dello Stretto.

E' chiaro che questo cambiamento non ha alcuna possibilità di successo se progettato a freddo nell'ambito di questo o quel tavolo politico ma deve promanare – ed il ruolo di un Partito organizzato non può essere che quello di levatrice – dalle esigenze di crescita e progresso di una Società Civile ricca di fermenti da convogliare; i fermenti sociali di ingegneri, funzionari, tecnici, avvocati, medici, docenti, studenti, pensionati, disoccupati, di tutti i cittadini organizzati per il bene comune.

La complessità dell'approccio ci fa intendere che il cambiamento non può che originare dagli input e dall'impegno dei volenterosi, innesco concreto e vitale per una svolta vera e credibile, per l'ingresso di forze finora ai margini.

Esiste ancora, infatti, una Città reale ed autentica, spesso disinvoltamente negata perché portatrice di esigenze in contrasto con gli interessi dominanti, che oggi è purtroppo fortemente limitata dal modello banale di un "consumo" chiuso agli altri, ai bisogni diversi.

E' questa dimensione autentica – e la possiamo ben definire Comunitaria - che custodisce "in nuce" il potenziale necessario per dare il via ad una svolta capace di garantire ai cittadini una migliore qualità di vita perché incentrata su valori e diritti e non su favori e prebende non meritocratiche.

E' una Città reale, viva e troppe volte umiliata quella in cui credono i riformisti di buona volontà; una Città che merita lucidità, capacità d'analisi di lungo periodo e di largo respiro ... la forza, in sintesi, di rigenerarsi grazie all'assunzione di una identità precisa che rinnega, finalmente, comparse e figuranti.

Per il Partito Democratico impegnarsi a lavorare in tal senso comporterà - a mio avviso - dal punto di vista della riconoscibilità e della comunicazione, un cambiamento teso all'apertura massima verso nuove fonti di partecipazione e, contestualmente, la definizione di precisi obiettivi e chiare strategie ("cosa fare" e "come farlo") ingenerando un mutamento di prospettiva – pragmatico ed operativo – all'interno della Città Metropolitana.

Circa le azioni, la nuova prospettiva politica comporterà la caratterizzazione di un Partito del buon senso e della ragionevolezza che lavora ai problemi concreti del Territorio, che elabora e discute proposte tese a migliorare la vivibilità e non solo a vincere elezioni e a strutturarsi come Potere.

Un Partito che si impegna affinché la legalità – non urlata, ne' brandita ma davvero vissuta - sia il vero valore fondante della Società locale, che significhi - in sintesi - non sterile giustizialismo ma il mettere davanti agli interessi di pochi quello della Città dei suoi abitanti.

Questo rinnovato orientamento comporterà la indispensabile integrazione della nostra percezione all'esterno: non solo la necessaria rappresentazione identitaria di una Storia orientata al progresso e della vocazione a Sinistra ma anche coinvolgimento su temi, compiti e obiettivi di chi – al di là delle ideologie – intenda impegnarsi per risultati abbordabili e proficui per tutti.

Se la scelta di questi temi ed obiettivi sarà felice, se altrettanto attraenti saranno le proposte elaborate con il concorso dei volenterosi – nell'alveo di ciò che abbiamo tentato di fare in questi 12 mesi di opposizione/supplenza - ci troveremo naturalmente ad occupare in breve tempo una ben precisa "collocazione" nella mente del cittadino/elettore: la collocazione operativa e accreditata di chi è portatore di competenze specifiche e di buon senso contro il velleitarismo di chi solletica il senso comune non ragionato o i miseri interessi parziali.

Parafrasando potremmo dire: "Villa val bene un gruppo, una singola parte !". L'impegno è notevole ma il recupero di tutta la nostra bella Città è un qualcosa che giustifica ogni sacrificio". Lo afferma in una nota Antonio Salvatore Ciccone, capogruppo del Partito Democratico a Villa San Giovanni.