Villa San Giovanni (RC), Morabito (Idv): “Strutture di accoglienza inadeguate, Salvini sanzioni prima gli italiani”

"Il Ministro Salvini capisca che la campagna elettorale è finita e se vuole dare un segno di discontinuità, cominci a cambiare atteggiamento e approfondisca la questione migranti dentro casa propria, facendo finalmente scattare quelle verifiche e quei controlli in tutti i centri e le strutture che, come raccontano i media e come abbiamo verificato, spesso vengono autorizzati per via "documentale" finendo agevolare un illecito business a danno degli stessi migranti, dell'Europa, che per loro paga 35 euro a testa e degli stessi italiani, lasciati ad accapigliarsi su questioni secondarie, mentre certe vicende accadono sotto i loro occhi". Lo dichiara Antonio Morabito, responsabile cittadino di Idv Villa San Giovanni.

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"Certo, la questione non riguarda solo Salvini ma anche Minniti ed Alfano che lo hanno preceduto alla guida del Dicastero dell'Interno, ma questo non significa che la vicenda non vada affrontata e inasprite le verifiche, i controlli e le sanzioni di chi, fino a questo momento, si è arricchito sulle spalle dei migranti e degli italiani.
E' un caso, ma non è l'unico né l'ultimo, di una neo struttura di "accoglienza" autorizzata nel centro di Villa San Giovanni cui, lo diciamo con un errore prossimo allo zero, mancano i requisiti minimi di agibilità quanto meno sanitaria, oltre ad una vetustà del fabbricato che nel tempo ha registrato anche diversi interventi dei Vigili del Fuoco.
La questione non può essere addebitata solo alla locale Prefettura, visto che la struttura è stata, nel tempo, sede di un albergo, di una casa per anziani e di un Bed&Breakfast e, dunque, coinvolge responsabilità locali e regionali, ma ciò non esclude bensì amplifica le gravi responsabilità di un "sistema farlocco" fondato su controlli solo documentali senza alcun sopralluogo e nell'obblio dei Comuni che rilasciano le autorizzazioni di rito.
Senza voler trascendere in inutili polemiche col neo Ministro, è assolutamente urgente che egli provveda a inserire, nella propria agenda e quale assoluta priorità, il tema della verifica di tutte queste strutture di accoglienza ed assistenza ai cittadini stranieri che chiedono protezione internazionale, poiché sorge legittimo il sospetto che una "questione umanitaria" sia divenuta, per molti, un metodo per facili e veloci arricchimenti personali.
Nemmeno ci interessa, al momento, la connotazione politica di quanti propongono questa assistenza umanitaria, e tuttavia è improbabile che gli stessi fossero all'oscuro dello stato di fatto degli edifici ospitanti.
Piuttosto che lasciare la gente per mare, quindi, il Ministro provveda a fare chiarezza sulle norme che regolano questo tipo di bandi emanati dalle diverse Prefetture, garantendo la protezione dei migranti dentro strutture idonee che favoriscono l'integrazione e assuma gli atti conseguenti contro chi ha inteso violare accordi e convenzioni internazionali, anche per evitare problemi sotto il profilo dell'ordine pubblico.
Non è questione di essere pro o contro i migranti ma una questione di umanità e prima che il Governo Italiano vada a chiedere la modifica del "Trattato di Dublino", provveda a dare ristoro al suo "refrain" elettorale, sanzionando "prima gli italiani". Quelli furbi però!".