Villa San Giovanni (RC), Siclari: “Non ho vinto io, ha perso la città”

ConfVillaSanGiovanni13marzo"C'è stata una campagna di lotta politica nei nostri confronti, prima dei 5 stelle e poi del Pd, per creare instabilità politica sul territorio". Lo afferma il sindaco (ancora sospeso) di Villa San Giovanni, Giovanni Siclari, oggi pomeriggio in conferenza stampa per commentare la sentenza del Consiglio di Stato di qualche giorno fa. Si tratta della sentenza n. 1328 del 5 marzo 2018, che ha annullato la decisione del Tar- sez. di Reggio Calabria n. 862 del 2017, concernente , tra l'altro , l'annullamento dell'atto di nomina del vicesindaco di Villa San Giovanni, in seguito alla quale la Prefettura ha revocato il decreto con cui è stata disposta la nomina del Commissario prefettizio di Villa San Giovanni con i poteri di Sindaco e Giunta, fermo restando la perdurante efficacia del provvedimento n. 72000 del 13 giugno 2017, di sospensione del Sindaco" (Vedi qui la notizia della sospensione di Siclari).

"Il Consiglio di Stato – ha comunicato qualche giorno fa la Prefettura - ha annullato la predetta decisione del TAR, rinviando al giudice di primo grado, davanti al quale le parti interessate,( fra le quali non c'è la Prefettura di Reggio Calabria) dovranno riassumere il giudizio entro il termine perentorio assegnato".

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"Creare incertezza – ha osservato Siclari – non può che creare disagio alla comunità e mettere degli ostacoli al normale cammino amministrativo". Il sindaco punta il dito contro chi ha scritto "comunicati stampa contro questa amministrazione" con "l'obiettivo di far tornare al voto, non rispettando quella che era stata la volontà dei cittadini, mentre la gente voleva che amministrassimo. Noi – ha aggiunto Siclari – abbiamo resistito contro questi mezzi non dignitosi né costruttivi".

Poi un commento sulla sentenza del Consiglio di Stato che "ha dichiarato due cose in particolare: io non sono stato un presuntuoso a candidarmi, ma lo è stato chi ha fatto articoli e ricorsi". Inoltre – ha aggiunto Siclari – io non sono qui a dire che ho vinto. Qui nessuno ha vinto, ha perso la città per ciò che è successo i questi mesi. La città non merita questo. E' ora di finirla, l'avversario politico deve essere considerato tale e, una volta vinte le elezioni, non può trasformarsi in un nemico da abbattere in qualunque modo. Questo non è consentito in un Paese civile, non è consentito in democrazia. L'avversario politico si combatte sul campo. Villa San Giovanni ha sofferto tantissimo, ha avuto un anno di commissariamento e ora credo che questa città abbia bisogno di essere amministrata".

"Fino a oggi - dice - ho evitato uscite pubbliche, rispettando la mia sospensione, ma adesso è arrivato il momento di fare dei chiarimenti anche perché posso già annunciare che a breve scadranno i termini della sospensione e, quindi, sarò pronto a rientrare. I cittadini hanno scelto una squadra spendibilissima, fatta di professionisti e gente onesta nella consapevolezza che avrei lasciato per qualche tempo il mio posto a Mariagrazia Richichi. Non abbiamo ingannato nessuno, anzi, prima di accettare la mia candidatura, ritenuta da tutti naturale per il mio percorso politico, ho chiesto diversi pareri legali che mi hanno rinfrancato, confermando la possibilità lecita di candidarmi, essere eletto ed eleggere a mia volta un vice che prendesse le redini, una volta notificata la sospensione da parte della Prefettura e così abbiamo fatto. Tutto seguendo la legge e l'iter consentito".

"Non sono stato un presuntuoso a candidarmi, ma lo è stato chi ha fatto articoli e ricorsi. Fortunatamente il commissario Saladino ha svolto un ottimo lavoro e a lui va il mio ringraziamento. Personalmente, un particolare grazie lo devo anche a chi mi è stato da sempre vicino, ovvero, al senatore Nico D'Ascola, un uomo di altro profilo professionale e di indiscusso valore morale, così come all'onorevole Rosanna Scopelliti.
Un iter tortuoso e complicato che ha portato tra i cittadini solo confusione e destabilizzazione e che adesso sembra essere finalmente arrivato alle battute finali, così come confermato dai legali che hanno seguito tutta la vicenda, Vincenzo Siclari e Walter Tripodo. In sintesi, tecnicamente, la sentenza del Consiglio di Stato n. 1328 del 5 marzo 2018, ha annullato la decisione del Tar- sez. di Reggio Calabria n. 862 del 2017, concernente, tra l'altro, l'annullamento dell'atto di nomina del vicesindaco di Villa San Giovanni, in seguito alla quale la Prefettura ha revocato il decreto con cui è stata disposta la nomina del Commissario prefettizio di Villa San Giovanni con i poteri di Sindaco e Giunta. In sostanza il Consiglio di Stato ha ravvisato un vizio procedurale che ha portato all'annullamento. Il Tar si è espresso utilizzando un procedimento speciale, che è quello elettorale, rispetto a quello ordinario. Questa scelta errata, come spiegato dai legali, ha condotto ad un'accelerazione dei tempi e, dunque, all'ingresso del commissario che molto probabilmente, con l'utilizzo del rito ordinario, non sarebbe mai stato inviato ad amministrare Villa".

"Si poteva certamente evitare un ulteriore commissariamento a Villa – ha concluso Siclari – ma questo non ci impedirà di tornare ad amministrare, subito con Maria Grazia Richichi e a breve con il mio rientro. La città merita un confronto leale perché l'avversario politico va affrontato in campo con mezzi leciti e con democrazia, non può trasformarsi dopo le elezioni in un nemico da abbattere a tutti i costi. Non era necessario questo accanimento con i ricorsi al Tar per la nomina di Maria Grazia, democraticamente eletta, dopo i pareri della prefettura. Io non vivo di rancori, credo che bisogna chiudere questa parentesi e guardare avanti e amministrare nel migliore dei modi la nostra città. Io lo farò con la mia squadra ma questo non significa che non potrò anche farlo con chi è all'opposizione. Ho apprezzato l'apertura del capogruppo di "Impegno comune" Cristian Aragona con il quale avremo modo di collaborare e spero vivamente che si possa mettere la parola fine a questa vicenda e iniziare a lavorare insieme con la minoranza per il bene del paese. Accolgo Aragona a braccia aperte così come accolgo chiunque voglia dare un contributo per la città. L'ultimo appello lo faccio a chi vive di sani principi, isolate chi non lo fa, isolate chi crede ancora a questo modo di fare politica basato su attacchi sterili a chi non fa parte della sua squadra, bisogna iniziare a pensare in modo costruttivo per lo sviluppo della città. La porta è aperta a tutta la minoranza, chiunque vorrà collaborare sarà il benvenuto perché la priorità è portare a casa i risultati. Abbiamo tanto da fare e tanto faremo con la voglia e le competenze che ci hanno spinto a candidarci".

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