Marziale: "Tribunale minori Reggio eccellenza, manca rete di servizi socio-sanitari territoriali"

"La Calabria è dotata di due fra i più eccellenti Tribunali per i Minorenni del Paese, le cui competenze toccano il campo civile, amministrativo, penale ed ai quali è accorpato anche il Tribunale di sorveglianza per minorenni e giovani adulti. Nei frequentissimi rapporti che intercorrono fra il mio Ufficio e i presidenti, Roberto Di Bella per Reggio Calabria e Luciano Trovato per Catanzaro, devo continuamente registrare che, fra le carenze, il nostro territorio annovera una scarsissima rete di servizi socio-sanitari territoriali e non possiede nemmeno un reparto ospedaliero di neuropsichiatria infantile, imprescindibili affinché l'iter di tutela dei diritti dei minori avviato dai Tribunali possa andare a buon fine".
E'quanto denuncia il Garante per l'Infanzia e l'Adolescenza della Regione Calabria, Antonio Marziale.
"In Calabria – spiega il Garante – i Tribunali per i Minorenni devono fronteggiare fenomeni di disagio psicosociale che spingono troppi giovanissimi a commettere reati, di arruolamento alla ndrangheta anche per contiguità familiari, di sbarchi di minorenni extracomunitari bisognosi di ricovero che le Unità Operative delle Asp non possono, evidentemente, soddisfare. E allora si deve continuare a ricorrere alle trasferte fuori regione. Tutto ciò non può continuare così".

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"Il Tribunale per i Minorenni di Reggio Calabria – evidenzia Marziale – è divenuto un laboratorio internazionale di lotta alla mafia, in virtù del "Metodo Di Bella", culminato nel protocollo "Liberi di Scegliere", che di fatto crea una rete istituzionale per agevolare l'affrancamento dei minorenni dalle famiglie mafiose, in accoglimento di richieste che giungono dalle mamme o dagli stessi ragazzi, e i risultati sono a dir poco soddisfacenti. Ma, tutto ciò rischia di risultare vano se il territorio non si dota di una rete di servizi socio-sanitari territoriali all'altezza della situazione e di un reparto ospedaliero di neuropsichiatria infantile".
Per il Garante, infine, "la mancanza di questi servizi è certamente da considerarsi la più grave lesione ai diritti dei minori che possa vigere su un territorio come quello calabrese".