A Bisignano alcuni presunti materiali archeologici riaccendono l’interesse del mondo scientifico

Riceviamo e pubblichiamo:

Il luogo del ritrovamento dei potenziali reperti archeologici è nelle vicinanze di Cozzo Rotondo e si trova ubicato più a valle rispetto alla contrada Grifone in cui sorge appunto la collinetta artificiale che potrebbe essere la sepoltura regale di Alessandro il Molosso o l'introvabile tomba di Halaricus Rex Gothorum.

Sul posto sono intervenuti i rappresentanti dell'Amministrazione comunale, gli esperti della Sovrintendenza, la Polizia Municipale e il Comando locale dei Carabinieri e nei prossimi giorni le parti interessate potrebbero riferire qualcosa in più sulle analisi in atto.

Ovviamente c'è molta prudenza in merito ai ritrovamenti ma l'entusiasmo è alto soprattutto per gli appassionati di cultura storica, per gli studiosi di archeologia e per i residenti di quelle contrade di campagna purtroppo dimenticate e lasciate all'incuria del tempo.

Ancora è presto per formulare delle ipotesi ma qualora ci fossero dei collegamenti fra i due luoghi d'interesse scientifico e i reperti venuti alla luce rivelassero qualcosa di veramente storico allora il sogno di riprendere gli studi archeologici in quella zona marginale delle campagne di Bisignano diverrebbe realtà.

L'interesse scientifico per quei luoghi sarebbe il propulsore per intercettare nuovi finanziamenti economici e continuare le ricerche archeologiche interrotte da circa vent'anni nella zona di Cozzo Rotondo.

La spedizione scientifica e pionieristica intrapresa nella seconda metà degli anni novanta in località Grifone di Bisignano, avvenne grazie all'invito di un contadino del luogo il quale sollecitò direttamente il funzionario del Consiglio Nazionale delle Ricerche a visitare per la prima volta la collinetta di Cozzo Rotondo.

All'epoca era Sindaco il padre dell'attuale Primo Cittadino di Bisignano e gli studiosi sottoposero Cozzo Rotondo a tanti esami che ne stabilirono la natura artificiale. In seguito le ricerche furono interrotte per tutelare l'integrità della collinetta e diffondere le indagini nella pianura circostante in cui ricercare ciò che probabilmente non era sepolto sotto quel simbolico cumulo di terra.

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Vent'anni dopo la storia si ripete a qualche centinaio di metri da Cozzo Rotondo e la presunta scoperta archeologica dei giorni scorsi in un terreno privato di contrada Squarcio di Bisignano potrebbe riaccendere i riflettori mediatici e della ricerca scientifica riqualificando quella parte di territorio ormai abbandonato, trasformandolo in un laboratorio di scoperte archeologiche. Con le nuove tecnologie le indagini scientifiche su quelle zone potrebbero essere riprese e senza trasformare la morfologia del territorio rivelare la presenza di eventuali reperti archeologici che attesterebbero alcuni fatti storici avvolti dal mistero.

In attesa che i risultati delle indagini scientifiche rivelino esattamente la natura dei reperti ritrovati nelle campagne a Nord/Est di Bisignano, ai residenti non rimane che sperare in una buona notizia per uscire dalla precarietà di quei luoghi e non dover più rincorrere fantasticherie.

Alberto De Luca