I mal di pancia per le candidature e le frenesie pre-elettorali: Reggio e provincia laboratorio di strategie

votazionicomunaliquater 500di Enzo Romeo - La politica, si sa, cambia pelle ogni giorno. Insomma si dice che ogni 24 ore sia mondo nuovo. E la regola, non scritta, varrà anche per i prossimi, imminenti, appuntamenti elettorali.

Calabria in fibrillazione, potremmo scrivere. E saremmo più o meno certi di non correre il rischio di smentite, perchè dinamiche di un certo significato si rilevano ed è difficile che possano essere messe in discussione.. E quello che possiamo definire un ideale osservatorio risulta esser in piena attività, fermo restando che i cambiamenti, in ragione dell'assunto evidenziato nell'attacco di questo articolo, sono sempre possibili e probabili.

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Ebbene, partiti, movimenti, dirigenti e aficionados in piena attività, perché, che si neghi o meno, la campagna elettorale è cominciata e le aspirazioni, come sempre avviene, Non mancano. Non mancano questa volta, caso rarissimo, le non aspirazioni. Avete capito bene: tra tanta frenesia, per essere candidati, c'è chi cerca di sfilarsi dalla competizione.

E allora cerchiamo di delinea un quadro il più possibile chiaro.

Nel centrodestra si sta registrando un attivismo di Fratelli d'Italia. In provincia di Reggio, non sarà sfuggito a voi lettori, negli ultimi mesi si sono costituiti gruppi di lavoro e in alcuni casi vere e proprie sezioni. Ebbene, anche se silenziosa e sebbene non riguardi tutti i casi considerati, verso Fdi è stata, lo scriviamo con rispetto, una transumanza. Sembra,infatti, che un folto numero di persone tra coloro che si sono posizionati sotto l'albero della segretaria Meloni non fossero ben visti in Forza Italia dove, se proprio non avevano compiuto l'approdo, gravitavano con un certo interesse. Questa situazione riguarderebbe in particolare l'area dell'Alto Jonio reggino, dove in Forza Italia,che è in pieno riassetto e che sta trovando nuove energie, una sorta di guerra silente tra vecchia e sempre attenta guardia e nuovi importanti ingressi. Da qui le genesi delle scelta di riposizionarsi. Riposizionamento che, peraltro, arriva in una fase storica importante per la destra tradizionale,che si rivede servita la possibilità di vivere la politica in un partito che riconosce per chi l'ha scelto valori e principi storici. Per esser chiari, coloro che avevano guardato con interesse al vintage dell'azzurro berlusconiano, una volta verificata la difficoltà di non avere un posto al sole o di potere ad esso aspirare, hanno virato e deciso lo strappo.

Si badi che alcuni erano molto vicini a Franco Crinò, già senatore della repubblica, oggi esponenti di Forza Italia. Le frizioni interne lo vedrebbero bersaglio di un tentativo di isolamento, ma il diretto interessato sembra nicchiare e rimane fermo nel partito del quale ha la tessera. Del resto la sua formazione socialista, dopo la diaspora del Psi e dopo il suo posizionamento nel centro destra, gli impedisce di estremizzare una scelta e di mantenere, fedele a quei principi riformisti, lo status di moderato, quale, peraltro, egli è.

Ma ciò non toglie che lo stesso dirigente politico ( oltre che parlamentare è stato consigliere regionale ) abbia visto con occhio neutrale questo passaggio e che non consideri la cosa come un indebolimento della sua posizione interna a Fi, dove di fatto è già scattata la corsa a candidature varie. Naturalmente le politiche suscitano grande appeal e in proposito molti esponenti della destra storica sarebbero ben lieti di esser presentati con dietro lo sfondo azzurro e i colori berlusconiani. Non ci sarebbe, certamente, alcuna contraddizione. Ma i mal di pancia non mancherebbero in chi dovesse restare fuori per i nuovi arrivi.

A questa idea, tuttavia, si contrappone un'altra: la dirigenza nazionale e regionale del partito, a seconda del sistema nel quale le candidature saranno collocate ( la nuova legge, come si sa, prevede, seppur confusamente diverse formule) potrebbe decidere anche di candidare in collegi come quello della Locride personalità provenienti da altre zone della regione. Il rischio c'è, quindi si intuisce che le telefonate siano roventi in questi giorni e gli incontri tra chi decide e chi attende ansioso sono frequenti.

A proposito di Forza Italia, sembra si stia consolidando nella città di Locri, ormai laboratorio del centro destra, un gruppo di riferimento. Alcuni esponenti della maggioranza, il sindaco non ci sarebbe, avrebbero deciso il passo. E questo forse potrebbe provocare qualche tensione tra il gruppo che ha gestito il partito in questi anni. Si vedrà cosa accadra'.

Ed il centro sinistra? Acclarato che quella dell'ex assessore regionale De Gaetano non era un pantomima, ma una vera e propria campagna acquisti per Mdp a danno del Pd ( con Sebi Romeo il divorzio è stato ufficializzato nei giorni scorsi), in queste settimane molti si porranno interrogativi in vista appunto delle elezioni per il rinnovo del parlamento. A Reggio Calabria, si parla con una certa insistenza di Angela Marcianò. L'assessora defenestrata da Falcomatà, ma diventata dirigente nazionale dei democrat, ha concrete possibilità di essere candidata. In merito si pone un problema: la nota e stimata professionista avrebbe buone chanche di esser eletta, ma tutto dipenderebbe dal sistema di elezione nel quale Renzi la collocherà. E questo è certo un problema in prospettiva per la dirigenza piddina.

A proposito di Reggio e di Pd, come abbiamo scritto in premessa, c'è chi vorrebbe sfilarsi dalla politica attiva. Rumors, molto affidabili però, fanno sapere che il deputato Demetrio Battaglia, già consigliere regionale, avrebbe chiesto di non essere ricandidato ( sarebbe il terzo mandato per lui alla Camera dei Deputati). Battaglia, si dice, vorrebbe tornare a svolgere la professione di avvocato. La politica ha riempito tante stagione per lo stimato uomo politico, ma lo stesso adesso sarebbe tentato fortemente di lasciare. Le tossine delle tante battaglie avrebbero raggiunto ii livelli massimi di tollerabilità. Certamente è un caso rarissimo che un politico con la quasi certezza di essere rieletto lasci intendere ( o forse in qualche sede l' ha detto chiaramente) che pronuncerà la parola basta. Vedremo. Peraltro a Reggio chi è rimasto fuori per un giro, abbastanza lungo, adesso può avere un'occasione importante e legittima di ritorno. Quello di Demetrio Naccari Carlizzi è un nome che viene speso e molto.

Un posto in parlamento potrebbe averlo e si starebbe pensando di candidarlo nella Locride, l'attuale capo gruppo in consiglio regionale del Pd Sebi Romeo. E come lui altri consiglieri di orientamenti diversi potrebbero esser spinti dalle dirigenze regionali e nazionali dei partiti a scendere in campo, con un certo, comprensibile, entusiasmo dei primi non eletti a palazzo Campanella. Che si impegnerebbero in campagna elettorale con totale dedizione alla causa.