Come ne “Il Padrino”: dal capo-‘ndrangheta per risolvere le questioni sentimentali

ilpadrinodi Claudio Cordova - Subcultura. A Reggio Calabria sembra che ogni controversia, anche di natura personale, debba essere risolta dalla 'ndrangheta. Sarebbe stata Anita Repaci, compagna di Filippo Chirico, reggente della cosca Libri, in diverse occasioni, a fare da mediatrice affinchè Chirico desse udienza a quanti ne invocavano l'intervento per risolvere - sfruttando il proprio potere criminale - le questioni che di volta in volta venivano prospettate.

Come ne "Il Padrino", quando – in una delle scene iniziali - il beccamorto Amerigo Bonasera richiedeva l'aiuto di don Vito Corleone-Marlon Brando, per lavare l'onorabilità della figlia, anche a Reggio Calabria serve l'intercessione criminale. La circostanza emerge dagli atti dell'inchiesta "Theorema-Roccaforte", con cui Polizia e Carabinieri hanno disarticolato il potente casato dei Libri.

Ridotti male.

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Il 14 maggio 2014nell'abitazione della Repaci, per esempio, Chirico apprende, prima dalla stessa Anita e successivamente dalla viva voce del di lei cugino Fabio Repaci, della controversia insorta - per futili motivi - tra quest'ultimo e la famiglia di una donna, cui in passato era stato sentimentalmente legato. Fabio Repaci, che era stato picchiato e malmenato dai familiari dell'ex fidanzata, chiedeva l'intercessione del boss di Cannavò. Secondo il consolidato modus operandi, Chirico si sarebbe avvalso del fidato Antonio Riccardo Artuso, che lo avrebbe raggiunto presso l'abitazione della donna, venendo incaricato di informarsi su chi fosse un tale, compagno della madre dell'ex fidanzata, ritenuto il soggetto che poteva creare problemi al cugino Fabio [CHIRICO: Ricca... ma chi è questo [OMISSIS] ... questo [OMISSIS] che lavora alla Findus a Gallina? (...) ARTUSO: è anziano è?... ah è uno anziano? ANITA: no... non lo so ARTUSO: ora vediamo ...]. Come un Padreterno, Chirico, quindi, rassicura Fabio, affermando che avrebbe di lì a poco rintracciato la persona "sospettata" dell'aggressione e, nelle more, lo avrebbe fatto scortare da tre "ragazzi" della cosca, in modo che potessero impedire qualsivoglia attentato alla sua incolumità [...intanto questa sera vediamo se rintraccio a questo[OMISSIS] là a Gallina non so se lo rintraccio oggi, intanto questa sera ti mando io tre ragazzi là, tante volte dovesse succedere qualche cosa, viene questo "storto", eh...].

Analogamente, pochi mesi dopo, siamo nell'agosto 2014, a essere investito di una vicenda personale è un altro soggetto ritenuto di peso all'interno della cosca Libri. Un tale chiede a richiedere l'intervento di Antonino Votano (tratto in arresto nell'ambito dell'operazione "Theorema-Roccaforte" su un altro soggetto che – per questioni sentimentali legate al rapporto con un'imprecisata ragazza – era entrato in conflitto con il nipote dello stesso richiedente.

Anche in tal caso Votano manifestava l'intenzione, se necessario, di passare alle maniere forti [... ma gliel'ho detto, penso che non si muove, lo capisce... No, lo capisce e se no vado a prenderlo a schiaffi io, qual è il problema...]:

VOTANO: Pronto?--\

OMISSIS: Pronto, mi senti?--\

VOTANO: Si, ora si.--\

OMISSIS: Eh, ma dove sei lì, a casa?--\

VOTANO: Dagli animali, si.--\

OMISSIS: Eh, un altro poco vengo, dai, ...(inc.)...--\

VOTANO: Ma vedi che gliel'ho detto già a suo cugino là.--\

OMISSIS: Eh, ma non... ma non, ma non capisce secondo me, se mi fai vedere chi è per favore, ora ...(inc.)...--\

VOTANO: Te lo posso fare vedere, non ci sono problemi ...--\

OMISSIS: Eh.--\

VOTANO: ... ma gliel'ho detto, penso che non si muove, lo capisce.--\

OMISSIS: No, secondo me no.--\

VOTANO: No, lo capisce e se no vado a prenderlo a schiaffi io, qual'è il problema.--\

OMISSIS: No, tra dieci minuti salgo dai.--\

VOTANO: Va bene, ciao.--\

OMISSIS: Ciao.--\

Fine della conversazione.--\

Reggio Calabria, Anno del Signore 2014.