Indagine sul patrimonio delle cosche crotonesi: Abossida e l'arte, suo un Bacco caravaggesco

bacco -caravaggioSanto Abossida, morto alcuni anni fa e ritenuto vicino alla cosca della ''Ndrangheta Farao-Marincola, non disdegnava investire in opere d'arte. I carabinieri della Spezia, hanno trovato in un Punto Franco vicino a Lugano un 'Bacco' della scuola di Caravaggio, riconosciuto come tale da diversi esperti. Il Bacco di Caravaggio era stato esposto nel 2013 in Vaticano nel corso di una conferenza stampa alla quale parteciparono, come relatori, Claudio Strinati, direttore generale del Ministero per i beni e le attività culturali ed ex soprintendente al Polo museale di Roma, già curatore della mostra sul Caravaggio alle Scuderie del Quirinale, e Daniele Radini Tedeschi, scrittore e critico d'arte. Sono loro e lo storico dell'arte Maurizio Marini ad aver studiato l'opera, un dipinto che rappresenta Bacco che porge un coppa di vino, attribuendola poi a Michelangelo Merisi da Caravaggio. Il "secondo Bacco" è quindi il "doppio" della versione custodita alla Galleria degli Uffizi a Firenze e si suppone che fosse stato eseguito dal pittore assieme ad un ignoto collaboratore a seguito del grande successo che ebbe l'originale. È frequente all'interno della produzione del Caravaggio trovare dei doppi: ci sono il "Mondafrutto" (uno a Tokyo, l'altro a Londra), il "Ragazzo morso da un Ramarro" (uno a Firenze, l'altro a Londra), il "Suonatore di Liuto" (una versione all'Hermitage, l'altra al Metropolitan) ed il "San Francesco in preghiera" (entrambe a Roma, una a Palazzo Barberini, l'altra nella Chiesa dei Cappuccini).

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