Cosenza, il Progetto BoCS Art caso di eccellenza per l'Istituto Tecnico “Antonio Monaco”

Il Progetto BoCS Art del Comune di Cosenza rappresenta un caso di eccellenza che continua a suscitare molto interesse.
Dopo il Premio SMAU del 2015 e l'attenzione di autorevoli testate specializzate, un ulteriore riconoscimento al progetto che ha consentito la realizzazione a Cosenza di 27 residenze per artisti provenienti da tutto il mondo per rendere vitale lo scambio tra arte, architettura, paesaggio e cultura, riqualificando il territorio, è venuto dal mondo della scuola e, in particolare, dall'Istituto Tecnico Industriale "Antonio Monaco" di Cosenza. Nell'ambito del più ampio progetto di didattica sperimentale ASOC (A Scuola di Open Coesione), rivolto alle scuole secondarie superiori e che promuove la cittadinanza attiva e consapevole favorendo la realizzazione, all'interno delle scuole, di attività di ricerca e monitoraggio civico dei finanziamenti pubblici attraverso l'uso dei dati in formato aperto, l'Istituto "Monaco" ha attivato un team di studenti che ha svolto un attento lavoro di analisi e di sviluppo di senso critico, scavando all'interno della storia del progetto monitorato, per capire se i fondi con i quali l'opera è stata finanziata erano stati spesi in modo razionale e trasparente, con il risultato di far diventare i giovani cittadini coinvolti, attenti, attivi e responsabili.
L'attività svolta dal team di studenti del "Monaco", coordinata dalla Professoressa Antonella Iannone e confluita nel progetto Riversaid "BoCS Art", nome nato dall'incontro tra il termine inglese "Riverside" (Lungofiume, il luogo dove si trovano i BoCS art) e la parola "Aid" che significa "aiuto" per indicare che sia il fiume Crati che l'area circostante hanno ancora bisogno di aiuto e di attenzione, è stata illustrata nel corso di un incontro tenutosi nell'aula magna dell'Istituto "Monaco", nell'ambito della giornata nazionale della Pubblica Amministrazione, alla presenza del dirigente scolastico Giancarlo Florio, dell'Assessore alla riqualificazione urbana del Comune di Cosenza, Francesco Caruso, del direttore dei lavori dei "BoCS Art" Maddalena Fioriello e del Dirigente del settore Cultura di Palazzo dei Bruzi Giampaolo Calabrese. L'incontro, cui ha partecipato anche Katia Bruno di "Amici di ASOC", è stato moderato dagli stessi ragazzi del team.
Studiando e analizzando il progetto BoCs Art, gli studenti del "Monaco"sono arrivati alla conclusione che quelle "strane scatole" che si popolano di artisti hanno un grandissimo valore per il futuro della città, dal punto di vista culturale oltre che artistico, ma anche per incrementare il turismo e il relativo indotto. Non a caso le residenze artistiche sul Lungofiume sono state definite, nel corso dell'incontro, "una vera scatola delle meraviglie". "Con stupore e interesse – hanno ulteriormente precisato i ragazzi – abbiamo potuto apprezzare il valore e l'innovatività del progetto.
I BoCS Art sono un ottimo pretesto per far parlare nuovamente di Cosenza anche come una città d'arte, anzi, una città per l'arte, dove i cittadini possono fruirne liberamente e respirarne la bellezza e la creatività".
Durante l'incontro, il team di studenti "Riversaid" ha diffuso anche altri dati significativi.
I progetti conclusi in Italia sono il 53%, in Calabria il 75% e a Cosenza l'81%. Aggregando i dati si è capito come la città di Cosenza riesca a portare a compimento i progetti varati.

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Nel settore monitorato dal team dell'Istituto "Monaco", quello delle Città e aree rurali, Cosenza è la città calabrese che ha maggiormente investito con progetti finanziati. "I fondi – hanno concluso i ragazzi del "Monaco" -portano ricchezza, opportunità di lavoro e di crescita, ma l'Europa ci chiede anche di essere attenti nell'uso di queste risorse e soprattutto di essere trasparenti".
E a Cosenza tutto questo è avvenuto con il risultato importante di aver fatto sì che i BoCS art abbiano consentito ad artisti italiani e stranieri di arrivare a Cosenza, conoscere la città e farla conoscere e lasciare una parte della loro creatività come arricchimento del patrimonio culturale cittadino. Le loro opere sono state, infatti, collocate in diversi spazi della città, anzitutto nel BoCS Museum di Piazza Tommaso Campanella, e sono fruibili gratuitamente.