Cosenza, Gentile (LegittimaMente): “Il viaggio verso il non senso e oltre di Occhiuto”

"Le scuse del primo cittadino, per i disagi causati dai cantieri in città, suonano tanto come le famose lacrime della mamma coccodrillo che ha appena divorato i suoi cuccioli.

Addebita ad altri, nella fattispecie alla Regione Calabria, la responsabilità delle conseguenze causate dalla cantierizzazione, oltretutto inattiva, di viale parco, tralasciando di considerare, però, le ripercussioni della sua irresponsabile politica cittadina votata allo sperpero di tempo, energie e danaro pubblico per l'organizzazione di feste, inaugurazioni e luminarie.

Infatti, in nessuna o scarsissima considerazione sono stati tenuti, in questi anni, quelli che sarebbero stati gli effetti della mancata realizzazione di un'arteria alternativa (Mancini quando pensò alla pedonalizzazione di corso Mazzini realizzò Viale Parco), peraltro, già prevista e finanziata almeno 2 volte, nè quelli degli incauti stravolgimenti alla viabilità cittadina, dovuti a provvedimenti privi di senso logico, se si pensa che i lavori della "metro", che prevedevano l'interdizione al viale, erano stati già appaltati.

Il Sindaco dimentica di aver fatto una campagna elettorale fondata sull'inganno del "no alla metro" e di aver fatto dietrofront subito dopo. Afferma di aver avuto l'opportunità di stravolgere completamente il progetto, com'è nei fatti, ma non ha portato avanti la sua idea iniziale che era quella di non toccare viale Mancini spostando il percorso sulla linea ferrata esistente.

Si sarà distratto? Oh no, forse no. Mi pare abbia contrattato il viale col "Central park" de noantri, l'ex Jolly, l'ovovia e qualcos'altro.

Perché la megalomania è una brutta bestia e ci ritroviamo oggi con un cantiere chiuso, la ditta appaltatrice che ha chiesto il concordato preventivo, i marciapiedi divelti e mezza città incaxxata che vuole la riapertura di viale parco.

Il suo viaggio verso il non senso e oltre è iniziato a settembre dello scorso anno con la "sperimentazione" su via Roma che, nonostante tutti i disagi prodotti anche in termini di traffico e di sicurezza, si è trasformata in soluzione definitiva: senza previo l'approvazione di un PUT (piano urbano del traffico), senza che la cittadinanza fosse stata edotta sugli esiti della stessa sperimentazione, ad esempio, attraverso la pubblicazione dei risultati dei monitoraggi, alla luce dei quali il provvedimento dovrebbe essere diventato definitivo.

Sempre nella consapevolezza dell'imminente chiusura di viale Mancini, ha proseguito nel suo cammino di incomprensibile irragionevolezza, facendo installare i varchi ed istituendo le ztl, che frutteranno pure ingenti risorse al Comune, ma che si sono rivelate essere una pericolosa spada di Damocle anche per il commercio.

E, non ancora soddisfatto della bolgia infernale in cui ci ha cacciati tutti, dopo essersi sbizzarrito nell'installazione di paletti e divieti di sosta, dallo scorso primo dicembre ha prolungato la fascia oraria delle zone a traffico limitato dalle 10:00 alle 22:00.

Tutto questo nonostante le proteste e le rimostranze che vengono puntualmente rispedite al mittente, senza rispetto alcuno nè per la critica politica, nè per i cittadini, che, in questi casi, vengono addirittura catalogati come detrattori e odiatori.

Ma la cosa, in assoluto, più irresponsabile, come abbiamo già scritto in un altro comunicato, è che, essendo cambiato l'assetto della viabilità urbana, il piano d'emergenza di Protezione Civile, approvato nel dicembre del 2017, che si sono affrettati a pubblicare sul sito del Comune dopo la nostra nota dei giorni scorsi, resta inattuabile.

In primis, proprio per la chiusura di viale Mancini, individuata nel suddetto Piano come strada principale per i mezzi di soccorso, insieme a Viale della Repubblica.

Essendo stato approvato all'unanimità da tutti i Consiglieri, viene da chiedersi pure il motivo per cui nessuno si sia posto delle domande, atteso che la chiusura del viale era già stabilita ed era già slittata.

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Molti di loro si saranno sentiti orgogliosi per aver contribuito all'approvazione di un documento così importante, senza aver visto neanche gli atti, evidentemente.

Nella nostra triste realtà, purtroppo, c'è spazio per tutte queste anomalie ed anche per le false scuse di un Sindaco di bassissima statura che finge di voler risolvere i guasti che lui stesso ha causato, demandando al prossimo Presidente della Regione la realizzazione della metro, convinto che sarà lui. Che dire? Ci sarebbe da ridere, se non ci fosse da piangere!". Lo afferma in una nota Katya Gentile, presidente dell'associazione LegittimaMente.