Angotti (Filt Cgil): "Arsac, un'azienda inefficiente in mano burocrati"

"Dopo mesi di inutili trattative ed innumerevoli solleciti ad ARSAC ed a Regione Calabria relativi alle gravi ed ingiustificate anomalie ed inefficienze, connesse ad una non più rinviabile riorganizzazione delle funzioni e del lavoro con la predisposizione di un piano aziendale per il rilancio dei compiti definiti per legge, non sono mai arrivate risposte ed anzi registriamo un totale disinteresse da parte della politica e dell'azienda.

L'ARSAC, istituita nel 2012 con contestuale soppressione dell'ARSSA, dopo la nomina del direttore generale, avrebbe dovuto predisporre un piano aziendale per il rilancio dei compiti definiti per legge; nel 2016 venivano, altresì, definite le procedure della liquidazione dei beni dell'ARSSA, ma nonostante gli interventi legislativi regionali a distanza di anni l'Azienda rimane ancora ingessata e si avvale degli atti deliberativi della vecchia agenzia.

Le Organizzazioni Sindacali confederali della FP nei giorni scorsi hanno inviato una lettera al Presidente Oliverio per sollecitare l'approvazione dell'atto aziendale definitivo, cosicché l'ARSAC esca dall'attuale situazione di stallo organizzativo, a distanza di quasi 6 anni dall'emanazione della legge istitutiva dell'Azienda, così da incidere in modo significativo sull'efficacia della gestione di funzioni e servizi.

Nel frattempo le strutture aziendali sono impossibilitate a dare risposte ottimali all'utenza, come, ad esempio, capita per gli impianti di risalita sull'altopiano Silano; per non parlare dei lavoratori, costretti a sopperire alla mancanza di organizzazione e di indicazioni da parte sia dell'Azienda che della Regione, ma che con grande dedizione cercano di fornire risposte all'utenza, costretti come sono a districarsi in un groviglio di "non regole", impartite dal burocrate di turno, nonché a subire quotidianamente discriminazioni e soprusi.

I lavoratori degli ex impianti a fune, in particolare, gravitano ormai da oltre 10 anni negli uffici di ARSAC, con varie collocazioni più o meno adeguatamente riconosciute e retribuite, in una situazione che non si può che definire vergognosa, considerato sono costretti a subire immotivatamente ed illegittimamente l'inosservanza delle disposizioni previste dalla Legge Regionale n. 66 del 2012. A tutt'oggi, infatti, nonostante il chiaro dettato normativo appena richiamato, molti dipendenti in servizio presso l'ARSAC risultano ancora in carico all' ARSSA – l'azienda in liquidazione quindi dismessa - in palese contrasto con le suddette disposizioni normative. Molti lavoratori, inoltre, risultano in organico, in mancanza di qualsivoglia incarico, funzione ovvero semplice mansione lavorativa, ed altri, ancora, sono illegittimamente esclusi dalla contrattazione di II livello e/o dal premio di risultato e, quindi, palesemente discriminati rispetto alla maggior parte degli altri dipendenti dell'ente ARSAC.

Per quanto riguarda gli impianti di risalita di Camigliatello, alle porte dell'apertura della stagione sciistica, nessun provvedimento è stato attuato; infatti all'interno di quelle strutture persistono gravissime ed irrisolte problematiche che rischiano di comprometterne l'apertura al pubblico. Non risulta che, ad oggi, l'Ente abbia inteso programmare un piano di lavoro per l'efficientemente e la manutenzione della struttura degli impianti di risalita di Camigliatello Silano, così come non si è messo mano ad una credibile organizzazione del lavoro e all'assegnazione ad ogni lavoratore di ruoli e funzioni, coerenti con il profilo di appartenenza, né, tanto meno, che si sia provveduto a rimediare all'attuale carenza di organico dovuta a trasferimenti in via temporanea di alcune figure professionali, "utile" all'apertura di altri Impianti sul territorio Silano, con il conseguente rischio della regolare apertura invernale dell'attività sciistica 2018-2019,

L'utenza ed il personale hanno bisogno di risposte e non di promesse ed è arrivato il momento che vengano finalmente definite tutta una serie di questioni irrisolte da troppo tempo e che hanno creato totale inefficienza e discriminazioni tra dipendenti, evidenziate queste ultime anche dall'Ufficio Provinciale del Lavoro, il quale ha invitato l'Azienda a sanare anomalie ed eventuali irregolarità e che avrebbe potuto portare i lavoratori, con giusta ragione, a rivolgersi al giudice del lavoro.

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E allora, caro Presidente, ci rivolgiamo a Lei, e quindi Le rinnoviamo l'invito a convocare un urgente tavolo di confronto con le OO.SS di Categoria e Confederali perché è arrivato il momento di rompere questo imbarazzante silenzio su cosa si vuole fare veramente per questo Ente, soprattutto riguardo agli Impianti di Risalita dell'Intero Altopiano Silano, questo, per il bene, si ribadisce, della collettività e dei lavoratori e dell'intero territorio". Lo afferma una nota a firma di Giovanni Angotti, segretario Filt Cgil Cosenza.