37 Daspo per i tifosi del Catanzaro, il presidente Noto e l'Amministrazione Comunale non ci stanno

notoflorianoIl presidente del Catanzaro, Floriano Noto, è intervenuto in merito ai 37 daspo disposti e annunciati nei confronti di tifosi catanzaresi dal Questore di Catania per il danneggiamento di un mezzo dell'Amt in occasione della trasferta in Sicilia di domenica scorsa.

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"Pur nel dovuto rispetto dell'operato dell'autorita' di pubblica sicurezza, non posso non evidenziare come i provvedimenti annunciati dalla Questura di Catania nei confronti dei tifosi giallorossi appaiano sproporzionati e sostanzialmente ingiustificati. La tifoseria del Catanzaro si distingue per civilta' e correttezza e non e' accettabile che il deprecabile gesto di qualche singolo esagitato diventi l'occasione per coinvolgere decine di tranquilli tifosi che, per disposizioni delle forze dell'ordine, sono stati fatti salire sui pullman del trasporto pubblico per raggiungere lo stadio. Ritengo che chi si e' reso responsabile di danneggiamenti o atteggiamenti violenti o minacciosi debba essere identificato e chiamato a rispondere del proprio operato, ma allo stesso tempo auspico che non vengano penalizzati tanti tifosi che hanno deciso di seguire in trasferta la loro squadra, attenendosi disciplinatamente alle disposizioni delle autorita' di Ps. Spero che le decisioni vengano improntate a criteri di buon senso e di responsabilita'. Impedire a decine di sostenitori di seguire la propria squadra non puo' essere utile alle politiche di gestione dell'ordine pubblico, ma produce il risultato di svuotare il calcio della sua vera essenza: la passione e il calore dei tifosi, senza i quali i sacrifici delle societa' e il lavoro delle istituzioni vengono svuotati di senso e di valore".

Sullo stesso tema è intervenuto anche il presidente del Consiglio comunale, Marco Polimeni, rivolgendosi in una lettera aperta al vicepresidente del Consiglio dei ministri, e ministro dell'Interno, Matteo Salvini.

"Sono molte le persone che da ieri sera, una volta saputo dei 37 Daspo che il questore di Catania notificherà nei confronti di altrettanti tifosi del Catanzaro, mi stanno chiedendo di far sentire la voce dell'amministrazione comunale sulla vicenda".

"Non ho ovviamente nessuna intenzione di andare contro la legge e le norme che riguardano la sicurezza negli stadi - ha aggiunto Polimeni -, né sono contrario ad impedire l'accesso negli stadi a chi si macchia di comportamenti violenti e antisportivi. Ma il caso di domenica scorsa a Catania, mi ha lasciato perplesso".

"Innanzitutto - ha proseguito -, premetto che non ero al "Massimino", e chi mi conosce sa pure che gli stadi li frequento di rado. Però ho ricevuto diversi resoconti, in queste ore, da parecchie persone che erano lì. Ebbene, tutti i racconti concordano sul fatto che nel tragitto dal punto di concentramento, in cui obbligatoriamente hanno dovuto lasciare il proprio mezzo per salire sulle navette, al settore ospiti dello stadio, non sia successo assolutamente nulla. Certo, nessuno ha negato che il vetro di uno dei due autobus sia stato rotto al momento dell'esultanza per l'1-0, quando il convoglio era ancora sulla strada. Però tutti hanno anche sottolineato che non c'è stata, per tutta la trasferta, e in particolare all'interno degli autobus, alcuna volontà di danneggiare cose o persone. È ovviamente compito delle Forze dell'Ordine indagare e individuare il responsabile del vetro rotto, e capire anche se l'ha fatto consapevolmente o si è trattato solo di una casualità. Ma mi sembra quantomeno incomprensibile colpire in maniera sommaria un intero autobus: questi Daspo tolgono la possibilità di assistere alle partite a gente che era a Catania solo per vedere una gara di calcio e, col senno di poi, una storica vittoria dei giallorossi. È mai possibile che tutti e 37 fossero dei facinorosi? Non penso proprio. E poi, ancora, è mai possibile che un contingente corposo di tifosi debba attendere oltre 40 minuti per entrare allo stadio: capisco le esigenze di effettuare i controlli di sicurezza obbligatori, ma far saltare un intero tempo di gara a gente che ha pagato il biglietto mi sembra eccessivo".
"Per questo motivo - ha proseguito Polimeni -, mi appello a Lei, ministro Salvini, che sicuramente è tifoso di calcio più di me, e sicuramente ha seguito il suo Milan più di una volta in trasferta: non ritiene lesivo degli interessi generali provvedere, ancora oggi, a misure di repressione così discriminatorie e collettive: non è accettabile, a mio avviso, che 37 persone si ritrovino diffidate, tutte o quasi tutte senza sapere il perché. Punire i colpevoli è fondamentale, ma individuare con precisione chi compie atti di violenza è altrettanto importante. Ne va del diritto dell'equità nella Giustizia. Fare di tutta l'erba un fascio è fin troppo facile, soprattutto negli stadi, e finisce per ledere l'immagine di una intera tifoseria, in questo caso quella del Catanzaro, che non può passare per una tifoseria di delinquenti. Non lo è affatto, non lo è mai stata. È la città capoluogo della Calabria che non può accettare una cosa del genere".
(red. cn)