Catanzaro, il procuratore aggiunto Capomolla: “Attenzione molto alta su ipotesi di reato nella gestione del territorio”

CapomollaVincenzonuova1"C'è un'attenzione molto alta, legata proprio alla verifica delle ipotesi di reato che si realizzano nell'ambito della gestione del territorio". Così il procuratore aggiunto di Catanzaro, Vincenzo Capomolla, in relazione agli ultimi danni e disagi provocati dal maltempo in diverse aree della provincia di Catanzaro. A margine del congresso nazionale della Societa' italiana di criminologia, aperto oggi a Catanzaro, rispondendo alla domanda dell'AGI su eventuali fascicoli aperti rispetto a quanto accaduto nei giorni di maltempo, Capomolla ha aggiunto: "E' un ambito in cui la Procura ha una attenzione rilevante. La Procura e' particolarmente attenta anche a questo settore per i fatti che incidono in modo distorsivo sul governo del territorio, quindi sulla gestione e sulla utilizzazione del territorio".

Poi rispetto ai dati emersi dal rapporto di Libera presentato oggi con una percezione debole del fenomeno della criminalita' organizzata tra la popolazione, Campomolla ha aggiunto: "Le realta' criminali un tempo esclusivamente collocate nel territorio calabrese, si sono trapiantate, utilizzando gli stessi metodi, in quei territori, interferendo nelle attivita' sociali, politiche ed economiche. Il fatto che anche di fronte a questo si registri, sul piano statistico, una percezione non particolarmente alta della presenza della criminalita' un po' sorprende".

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Nell'evidenziare le indagini giudiziarie che hanno posto in risalto una "criminalita' diffusa in tutto il territorio nazionale", Capomolla ha sostenuto che questa percezione poco adeguata "probabilmente puo' essere legata al fatto che possa esserci un rifiuto a considerare quella specificita' criminale come parte di una societa' che si sentiva immune".

"Il non ricorrere alla violenza fa venire meno quello che e' l'allarme sociale, quindi la gente reagisce solo e soltanto quando vede il morto ammazzato". Così Antonio Nicaso, storico delle organizzazioni criminali e scrittore, commentando il report di Libera:"Spesso noi abbiamo legato le mafie ad interpretazioni culturaliste pensando che fossero fenomeni legate ad una mentalita' e ad un territorio. Invece, le mafie sono fenomeni esportabili, sono legate all'economia a network fiduciari e non sono radicati soltanto nel Sud, mettendo radici in molte regioni del centronord e, nel caso della 'ndrangheta, in quasi tutto il mondo".