Scura e la verifica sulle strutture sanitarie e ospedaliere, una pagina ancòra da scrivere

siclarilameziabuonabisdi Mario Meliadò - Al 'Grand Hotel Lamezia', l'atipica conferenza stampa ha visto anche una sorta di botta-e-risposta a distanza tra il senatore forzista Marco Siclari e, dall'altra parte, rispettivamente Massimo Scura e Mario Oliverio, protagonisti delle due distinte audizioni: una cosa resa possibile dalla trasmissione dei relativi filmati.

«E a Oliverio vorrei chiedere: come pensa d'esplicitare la sua governance in materia sanitaria, se fino a ora non è neanche riuscito a scegliere il nuovo dg del Dipartimento regionale Tutela della salute, lasciando il posto vacante dal primo giugno dello scorso anno, né ulteriori dirigenti in settori strategici come Rete ospedaliera, Lea, Affari generali, accreditamento, emergenza, urgenza, bilancio, convenzioni, reti informatiche?», è stata l'ulteriore punzecchiatura del parlamentare, che peraltro circa i criteri di scelta del dirigente generale s'è chiesto anche «come mai, nell'ultimo elenco stilato nel giugno scorso ai fini della scelta, tra i 10 candidati ammessi compaiono ancòra nominativi già inseriti nel precedente avviso di reclutamento del 14 luglio 2017, cioè un anno prima, nell'elenco composto da 33 candidati?».

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Rispetto a Scura, come già abbiamo menzionato in altro scritto, Siclari ritiene la partita chiusa nella sua sostanza, nel senso che giorno prima, giorno dopo il commissario governativo dovrebbe essere defenestrato.

E se non accadesse? «Se neanche questi miei atti politico-parlamentari fossero riusciti a far comprendere appieno il livello dell'emergenza sanitaria in Calabria, a quel punto, dovremmo vedere cos'altro fare... Ma nel frattempo, annuncio che dal prossimo mese farò il giro degli ospedali di tutta la Calabria, e anche delle strutture convenzionate private: voglio raccogliere le istanze di tutti i medici, i direttori sanitari, i lavoratori, i sindacati..., mettere insieme le problematiche che esistono in tutte le strutture sanitarie calabresi, anche perché chi fra un anno andrà a occuparsi della Calabria, dovrà andare pronto e cosciente che il primo punto da risolvere è l'assistenza sanitaria dei nostri cittadini, insieme a quello del lavoro».

Fin qui, le chiose di Marco Siclari.

Poi, una porzione di conferenza stampa dedicata in qualche modo al 'dialogo' – sulla Sanità, ma non solo –, con interventi di politici e operatori sanitari presenti.

Claudio Molè del 'Marrelli Hospital' ha evidenziato che «in Calabria ci vorrebbero almeno altre 30-40 iniziative come il 'Marrelli Hospital', perché i 320 milioni di euro d'emigrazione sanitaria che ci sono risolverebbero i problemi non solo della salute, ma anche del bilancio e dei posti di lavoro in Calabria. Aver portato Scura qui – è risuonata l'ipotesi azzardata – è stato un disegno politico scelto e mirato, perché hanno portato un incompetente, proprio perché non in grado di risolvere i problemi. Perché la Calabria, quanto alla salute, la vogliono affossare e tenere in quest'imbuto».

Nino Coco è intervenuto come medico, ma anche come dirigente della Lega: «A noi operatori sanitari, che viviamo ogni giorno per cercare di salvare le vite umane, non sfugge la gravità della situazione enunciata da Siclari. Per me, adesso tutte le forze politiche debbono riunirsi per eliminare questa gestione deleteria che ha affossato la Calabria sul piano della Sanità: da operatore sanitario, da cittadino, da politico mi meraviglio di come non si riesca a rimuovere una persona dimostratasi, in 8 anni, estremamente incompetente e incapace nel gestire una situazione sanitaria. Confermo quanto hai detto, sul fatto di essere gli ultimi o i penultimi in tutto, amico senatore, aggiungendo: e non sei entrato nel merito delle strutture... Tutte le strutture sanitarie calabresi andrebbero fermate e riviste immediatamente: abbiamo sale operatorie in cui si opera senza il minimo d'equilibrio di climatizzazione, il che determina le infezioni... Per non parlare del fatto che organici così sguarniti fanno sì che gli operatori sanitari oggi rischino di compiere errori non per incapacità, ma per il micidiale carico di lavoro».

(Siclari, peraltro, preciserà: «Abbiamo chiesto a Scura proprio in Commissione se abbia mai inteso operare una verifica strutturale, perché molti ospedali sono stati costruiti prima del varo della legge antisismica; e anche tanti tra gli ospedali costruiti dopo, non sempre hanno visto rispettati tutti i criteri per una corretta edificazione. Ma anche a questo, l'ingegnere non ha risposto»).

L'ex consigliere regionale lametino Mario Magno ha avallato la tesi del parlamentare sulla circostanza che «nessuno s'è mai premurato di convocare presidenti di Regione e commissari della Sanità in una Commissione parlamentare. Quest'azione ha fatto sì che la questione calabrese sia finalmente diventata una problematica di carattere nazionale, questa è la vera svolta che ha apportato: io vorrei che anche gli altri deputati e senatori calabresi abbracciassero questa tematica, anche perché assorbe circa l'80% del bilancio della Regione e perché ci troviamo ospedali sottodimensionati e istituti privati che debbono andare dal commissario a pietire l'accreditamento di una struttura che la legge consente loro di richiedere. Questa è una cosa assurda».