Lamezia Terme (Cz), Gioventù Nazionale: “Terna Commissariale Inadatta”

"La Terna Commissariale si sta dimostrando inadeguata, ma il male di Lamezia rimane l'ignava classe politica che ha avuto la possibilità di governare la città in questi anni. La rabbia per le decisioni scellerate prese dal Palazzo e il tempo che sta passando non deve farcelo dimenticare. Noi giovani rappresentiamo l'ultima speranza per Lamezia".

È il monito che lancia Francesco Gigliotti, responsabile di Gioventù Nazionale Lamezia.

"Stiamo vivendo mesi di caos, in città si è abbattuta una bufera. Da quando si è insediata la Terna Commissariale non passa giorno che una delibera che esce dal Palazzo non crei difficoltà. Atti dovuto alcuni, altre scelte forzate. Salta all'occhio, però l'inadeguatezza dei Commissari, che in questi mesi non sono riusciti a trovare celeri soluzioni a problemi ereditari, e che alla minima difficoltà presentatasi hanno preferito optare per blocchi e chiusura piuttosto di trovare soluzioni insieme alle categorie a cui queste scelte drastiche recavano danno. Sono dovute servire forti proteste o soluzioni trovate dai cittadini stessi per riuscire in qualche modo a risolvere le varie questioni, come successo per la fiera di San Biagio o per gli eventi sportivi in programma al Teatro Grandinetti.

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Preso atto di ciò, la rabbia che sta salendo in città per queste scelte e il tempo che è passato dalla mannaia che si è abbattuta sulla città, con lo scioglimento del Consiglio Comunale per infiltrazione mafiosa, non deve farci dimenticare la causa dei mali di Lamezia, ossia quella ignava classe politica che ha avuto la possibilità di governare la città in questi anni. L'insediamento di questi inadeguati Commissari deriva da ciò. Queste figure che nulla sanno di Lamezia e nulla hanno a che fare, per evidenti ragioni, con Lamezia, hanno ereditato problemi irrisolti, problemi mai affrontati o affrontati con superficialità. La stessa questione impianti sportivi è la fotografia plastica dell'incapacità delle amministrazioni Speranza e Mascaro, le quali non hanno mai posto il giusto impegno e interesse verso gli impianti portandoli così al degrado e all'inagibilità.

Non dimentichiamoci che grazie all'amministrazione Speranza abbiamo rischiato il dissesto finanziario mentre, l'ultima, quella del "riscatto" targata Mascaro che ci ha portati allo scioglimento, in due anni e mezzo non aveva raggiunto un risultato. Un'amministrazione composta da una squadra mediocre che in un solo anno aveva perso quattro assessori e due consiglieri comunali.

Queste – continua – le cause dei mali. La bassezza, la negligenza e l'incapacità di chi ha avuto la possibilità di poter fare qualcosa di concreto, di chi ha avuto la fiducia dei lametini che in loro avevano riposto tutte le loro speranze.

Si dirà che Lamezia è una città difficile da governare, dove il malaffare le fa da padrone. Lamezia non è una città del Piemonte si dirà. Questa è la scusa che trova chi si è ostinato a guidarla senza averne le capacità. Non basta andare in Piemonte, ma basta rimanere in Calabria per vedere come funzionano altre realtà guidate da altri tipi di amministratori, con altre capacità gestionali e morali. Tutte le scelte che hanno affossato Lamezia sono state chiare scelte politiche, non dettate da chissà quale presenza mafiosa, ma dall'incapacità degli amministratori di guardare oltre il loro ombelico e di prospettare un futuro a lametini che non fossero quelli della loro cerchia.

Sperando che i Commissari riescano a risolvere definitivamente i problemi degli impianti sportivi, soprattutto quello del Palasparti, dove l'eventuale non iscrizione delle realtà sportive ai campionati che hanno faticosamente conquistato quest'anno rappresenterebbe l'ennesima mortificazione per Lamezia, lancio questo monito alla città, soprattutto ai giovani che rappresentano il futuro di questa terra: non dimentichiamoci frettolosamente da dove hanno origine i mali. Da qui ripartire per creare una nuova classe politica che possa riuscire a portare questo agognato riscatto. Gli eventi, come la protesta per il Teatro Grandinetti o come quella del 19 marzo 2016 a difesa della sanità lametina, hanno dimostrato come i giovani lametini, nonostante tutto, hanno voglia di partecipare per cambiare le cose. Questo deve darci coraggio, le azioni compiute devono darci fiducia. Abbiamo capito che bisogna muoversi per cambiare le cose, continuiamolo a fare. L'ultima speranza per Lamezia siamo noi. Se falliamo pure noi, Lamezia si potrà considerare morta".