L’Associazione “Universo Minori” ha organizzato una tavola rotonda per discutere sul fenomeno del bullismo al liceo scientifico “Enrico Fermi” di Catanzaro

Nella mattinata odierna si è tenuto un convegno sul fenomeno del bullismo nell'auditorium "Scopelliti" del liceo scientifico "Enrico Fermi" ubicato nel quartiere marinaro di Catanzaro, guidato dalla dirigente scolastica Teresa Agosto che ha preso parte all'evento insieme alla presidente dell'associazione "Universo Minori" dottoressa Rita Tulelli, alla presidente dell'associazione "Risveglio Ideale" Onorevole Angela Napoli, al procuratore aggiunto di Cosenza dottoressa Marisa Manzini, alla direttrice della casa circondariale "Ugo Caridi" di Catanzaro dottoressa Angela Paravati ed all'avvocato del foro di Catanzaro Claudia Conidi.

L'Onorevole Angela Napoli ha approfondito le varie forme di bullismo, da quello "diretto", che si manifesta con violenza fisica e verbale, a quello "indiretto", che vede la sua manifestazione in comportamenti subdoli e calunniosi atti a minare nel profondo le relazioni sociali. La dottoressa Paravati si è soffermata sulla similitudine tra la figura del bullo e quella del mafioso, i loro comuni denominatori sono la violenza nei confronti dei più deboli, il timore che incutono negli altri, l'omertà o l'indifferenza che viene suscitata in chi non viene colpito. In particolare la dottoressa Manzini ha approfondito la legge numero 71 del 2017 entrata in vigore il 18 giugno scorso contro il cyberbullismo, in quanto i soprusi tra i minori invadono lo spazio virtuale con messaggi, immagini e video spregevoli che corrono sul web soprattutto grazie agli smartphone. L'obiettivo alla base di tali comportamenti è sempre quello di ferire e ridicolizzare qualcuno. La legge in questione prevede una serie di interventi e strumenti atti a dar voce ai ragazzi affinché non si sentano più soli, in particolare, prosegue il procuratore aggiunto presso il tribunale di Cosenza, sono tre le importanti novità introdotte dalla norma, come prima cosa sarà direttamente il minore vittima di un sopruso on line a poter segnalare in modo semplice al sito, o al social media, il contenuto offensivo chiedendone, nei tempi fissati dalla legge stessa, la rimozione. Se ciò non viene attuato dal fornitore dei servizi digitali, dopo opportune e tempestive verifiche, lo farà il Garante della Privacy. Secondariamente il "bullo cybernetico" viene convocato, insieme ai genitori, dal Questore che dà corso alla procedura di ammonimento. Un "cartellino giallo" che può portare il minore ad essere inserito in un percorso sociale o di messa alla prova. Infine, ogni scuola dovrà individuare tra i propri docenti un referente con il compito di coordinare le iniziative di prevenzione e contrasto e per il personale scolastico sono previsti corsi di formazione somministrati da esperti del settore. L'avvocatessa Claudia Conidi ha parlato invece della pratica del Blue Whale, che sembrerebbe aver avuto origine in Russia, la quale consiste in una sfida in cui un soggetto può manipolare la volontà e suggestionare i ragazzi sino ad indurli al suicidio attraverso una serie di 50 azioni pericolose e della nuova applicazione "YouPol" della polizia postale nata per combattere il bullismo e lo spaccio di droga.

Nell'occasione è stato presentato il libro "Il fragile bullo" scritto dalla dottoressa Rita Tulelli con la prefazione dell'Onorevole Angela Napoli edito dalla casa editrice "La Rondine Edizioni", protagonista del libro è il fenomeno del bullismo che è rappresentato da azioni di prevaricazioni e violenze piscologiche, verbali e fisiche, compiute intenzionalmente e continuamente da un giovane o da gruppi di giovani nei confronti di loro coetanei.

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Presenti all'evento più di cento studenti, molti dei quali hanno posto diverse domande all'autrice soprattutto in merito alla parte del libro che si sofferma sui meccanismi molesti veicolati tramite i nuovi social network che, se usati impropriamente, fanno da amplificatore e veicolo ad un fenomeno ben più diffuso chiamato cyberbullismo. Punto cardine del convegno è stato il messaggio che si è voluto donare ai giovani, ovvero quello di essere sempre consapevoli di non essere soli in quanto intorno a ciascuno di noi c'è sempre qualcuno pronto a darci il suo sostegno, che siate vittime o veniate a conoscenza di soprusi su un vostro pari, guardatevi intorno e confidatevi con qualcuno che stimate, solo così darete inizio a quella catena che porterà a vincere contro chi prevarica.