Il Dispaccio e la Reggina: pieno sostegno al nuovo corso societario, inesistenti gli attacchi personali

reggina-calciologodi Claudio Cordova e Paolo Ficara - Punto e a capo. Con distensione replichiamo volentieri alla nota emessa ieri dal sito reggina1914.it, nell'intento di dissipare ogni tipo di sterile polemica che toglierebbe il giusto valore al 3-0 sul Catania, altresì volendo ribadire a voce e testa altissima la correttezza deontologica di chi scrive.

Grazie ad una società che ha finalmente restituito alla piazza di Reggio Calabria la facoltà di parlare di calcio, nelle ultime settimane si è scritto parecchio. Più volte abbiamo espresso un'opinione verso l'allontanamento di Roberto Cevoli dalla panchina amaranto, ribadendo quasi sempre le difficoltà che avrebbe incontrato il suo sostituto. Massimo Drago si è insediato a 12 partite (sul campo) dalla fine della regular season. Dalle sue dichiarazioni oltre che dalle prestazioni della squadra, abbiamo ricavato l'idea che sia stata modificata la preparazione atletica. Se la squadra ha cominciato a correre dalla gara col Catania, cioè a 6 partite dalla fine, ci auguriamo raccolga in toto o in gran parte i 18 punti (3 conquistati, altri 15 a disposizione) complessivi fino alla trasferta di Vibo. Sta di fatto che 18 punti erano a disposizione anche contro Siracusa, Potenza, Francavilla, Juve Stabia, Rende e Paganese. Ma ne sono stati conquistati solo 6. Se la Reggina si qualificherà ai playoff saremo ben felici di aver criticato a vuoto, perché a quel punto la squadra potrà puntare su una freschezza atletica. Allo stesso modo, se il decimo posto dovesse sfumare per un punto, mai e poi mai avremmo atteso un eventuale epilogo negativo solo per vantarci di una nostra opinione.

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Nelle settimane in cui sono stati inanellati 6 punti in 6 partite, la società ha imposto provvedimenti come silenzio stampa e ritiro. Dopo il pareggio a reti bianche contro la Paganese fanalino di coda, un tweet del Presidente Gallo (..."sono veramente stanco") non ci sembra si riferisse a componenti esterne. La proprietà ha agito per come riteneva opportuno, comprensibile che ci si attenda altri risultati dopo corposi investimenti. Alcuni di questi investimenti forse sono stati eccessivi, non ci riferiamo solo agli stipendi dei calciatori nuovi. Poi però, lunedì pomeriggio durante LaC Sport, abbiamo dovuto assistere alle lagnanze di chi si ritiene destabilizzato dall'esterno.

Se scriviamo che Bruno Vespa conduce una trasmissione soporifera e partigiana su Rai1, magari vorrà darci importanza e risponderci con dati d'ascolto alla mano. Ma la nostra sarebbe una critica al giornalista, non di certo all'uomo. Mica andiamo a dirgli che è un pessimo padre di famiglia, o un marito assente. Se si confondono le critiche verso l'operato professionale (ed i giornalisti esistono per muoverle, altrimenti ci chiameremmo claque) con la sfera personale, allora attendiamo trepidanti le rivelazioni sulle peripezie prefallimentari per capire a che livello arrivi la confusione. Le situazioni si giudicano sui fatti, non sulle chiacchiere. A Reggio è stata criticata gente capace di raggiungere risultati storici: con dirigenti, allenatori e calciatori il rapporto non è mai mancato sul piano della lealtà, nel pieno rispetto dei ruoli.

Due concetti, per farla breve:

- Il primo è a carattere generale, non riferito in alcun modo alla nota emessa in data 26/03/2019 dal sito reggina1914.it: questa testata e chi vi scrive non hanno mai avuto alcun motivo di creare attrito con la Reggina, intesa in senso lato e non certo incarnata in questo o quel dirigente. Anzi, abbiamo seguito la Reggina anche quando, per tutta la stagione 2015/16, si era ridotta a sola squadra di Allievi e Giovanissimi Regionali. Perdendo persino una sfida stracittadina. Mentre qualche smemorato esultava per averci battuto. Qualcuno ha vomitato odio, e non solo, sul logo che oggi può sfoggiare sulla divisa. Basta con questa etichetta di nemici, ha stufato. Lo diciamo a chi pensa di nascondersi dietro la parola "Reggina", per puntare il dito contro chi non gli va a genio.

- Il secondo concetto, nello specifico: fin qua nessuno è riuscito a condizionare le opinioni espresse sul Dispaccio, in merito alla Reggina, dal 2012 ad oggi compreso. Affermare, nello stesso comunicato, come "il giornalista in questione" sia "libero di criticare", per poi sostanzialmente preannunciare di adire le vie legali alla prossima critica (da non confondere assolutamente con inesistenti attacchi personali, mai avvenuti), è purtroppo un passaggio equivoco. In attesa delle determinazioni da parte di chi ha messo in piedi questa sterile polemica, speriamo non col velato intento di riappiccicare l'etichetta del nemico in pieno stile precedente gestione, continueremo ad esprimere le valutazioni ritenute opportune. Esercitando come sempre il diritto di cronaca e di opinione, nel rispetto dei ruoli. Magari sbagliando, come a gennaio, quando non abbiamo mosso neanche una critica alla campagna acquisti. Ma sempre a testa alta e con schiena dritta. Non intendiamo cavalcare determinate beghe da cortile, che rappresentano forse il fardello più putrido lasciato da chi lo ha preceduto, e cogliamo nuovamente l'occasione per incoraggiare il Presidente Gallo a continuare sul percorso intrapreso.