Tumore del polmone, nel 2019 colpiti 1.000 cittadini in Calabria

Catanzaro in prima linea nella lotta contro il tumore del polmone. L'Azienda Ospedaliero-Universitaria "Mater Domini" del capoluogo calabrese è uno dei primi centri in Italia ad aver avviato un programma di supporto completamente gratuito per i pazienti con tumore del polmone non a piccole cellule in stadio III non operabile, che include visite settimanali al domicilio con un fisioterapista respiratorio, supporto telefonico da parte di personale infermieristico specializzato e un servizio speciale di trasporto dal centro di oncologia a quello di radioterapia. Il programma (IMPACT) rappresenta la prima esperienza in Italia di questo tipo ed è parte della campagna nazionale Semplicemente IO, promossa da AstraZeneca, con il patrocinio dell'associazione WALCE (Women Against Lung Cancer in Europe).

"Si stima che nel 2019, in Calabria, saranno 1.000 i cittadini colpiti da tumore del polmone (850 uomini e 150 donne) – spiega il dott. Vito Barbieri, dirigente medico presso l'Oncologia dell'Azienda Ospedaliero-Universitaria 'Mater Domini' di Catanzaro -. L'85% delle diagnosi riguarda la forma non a piccole cellule, la più frequente. Un terzo dei pazienti con carcinoma polmonare non a piccole cellule riceve una diagnosi di malattia in stadio III: 280 casi nella Regione nel 2019. Si tratta di una patologia complessa, ma oggi, grazie all'immuno-oncologia, lo scenario delle opzioni terapeutiche sta cambiando. Ci si augura che questo approccio, in alcuni particolari stadi della malattia, come lo stadio III, possa aumentare notevolmente la percentuale di pazienti liberi da malattia e quindi, potenzialmente guaribili. I farmaci immuno-oncologici sono utilizzati in aggiunta ai trattamenti disponibili come la chemio-radioterapia standard". "Nei pazienti già sottoposti a chemioterapia e radioterapia, il trattamento si riteneva concluso ed erano possibili solo un monitoraggio e una valutazione ogni 3-4 mesi, per verificare lo stato della malattia ed eventuali sviluppi o recidive – continua il dott. Barbieri -. I trattamenti immuno-oncologici, come durvalumab, si inseriscono proprio in questo arco di tempo, riducendo le recidive e aumentando il numero di pazienti in cui la malattia non ricompare o non avanza. Durvalumab infatti è la prima immunoterapia a dimostrare un beneficio significativo di sopravvivenza globale in questo stadio, con il 57% dei pazienti vivi a 3 anni".

Il progetto Semplicemente IO è stato avviato lo scorso gennaio per affiancare e sostenere medici e pazienti lungo il percorso di diagnosi, gestione e trattamento del tumore del polmone in stadio III non resecabile. Il progetto, in questi mesi, ha visto la realizzazione e la distribuzione di una collana editoriale, "Semplificando", per spiegare ai pazienti l'immuno-oncologia e lo stadio III della malattia. "Semplificando" è disponibile attraverso diversi canali: card cartacee disponibili presso i centri di oncologia medica (3 cartoline trattano temi come la stadiazione, la combinazione di chemioterapia e immuno-oncologia e la sorveglianza immunitaria), il sito www.semplicementeio.it, il sito e la pagina Facebook "La vita con il cancro al polmone" e la pagina Facebook di WALCE. Indirizzata ai soli clinici è infine la app (Staging NSCLC) dedicata alla stadiazione e alle linee guida.

"Il paziente spesso non ha le competenze per comprendere la terminologia medica – conclude il dott. Barbieri –. Ecco perché la collana editoriale utilizza un linguaggio semplice e diretto. Inoltre, durante la scelta del trattamento chemioradioterapico, possono presentarsi problemi di natura logistica come l'assenza dell'unità di Radioterapia nello stesso ospedale. In tal caso è fondamentale per il paziente avere un riferimento strutturato in caso di dubbi o domande sulla terapia o sulla modalità con cui raggiungere i centri di riferimento per il trattamento standard. Esigenze a cui vuole rispondere il programma IMPACT".

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