Dl Calabria, al via la discussione nell’Aula del Senato

taverna senatoE' cominciata, nell'aula del Senato, la discussione sul decreto Calabria, approvato un'oretta fa dalla commissione Sanita' di palazzo Madama. I lavori sono iniziati con la relazione della senatrice M5s Maria Domenica Castellone. Il provvedimento, che ha avuto l'ok della Camera il 30 maggio scorso e che fu varato dal governo ad aprile, in un consiglio dei ministri straordinario a Reggio Calabria, prevede misure straordinarie (valide per 18 mesi) per il servizio sanitario calabrese e altre misure urgenti in materia di sanita'.

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"Non solo il risanamento della Sanita' calabrese, non solo interventi per allontanare la mano della politica dalla Sanita', ma anche, finalmente, misure per scongiurare la carenza dei medici specialistici". Cosi' Pino Pisani, del M5s in Aula al Senato sul decreto Calabria. "L'attuale situazione emergenziale - aggiunge - e' stata causata da una politica miope che non e' stata in grado di programmare in modo idoneo. Oggi non vi e' una reale carenza di laureati in medicina e chirurgia bensi' un numero insufficiente di laureati che possono acquisire il titolo di specializzazione". Un "imbuto formativo", prosegue Pisani "che si crea per il limitato accesso ai percorsi di formazione e specializzazione, determinato dalla programmazione di un numero di borse di studio per la specializzazione nettamente inferiore rispetto al numero di specialisti necessario e richiesto dalle strutture pubbliche. Si calcola che, attualmente, siano circa 8.000 i medici che non hanno accesso alla formazione specialistica". Il Dl, spiega, "prevede la possibilita' di ammissione dei medici e dei medici veterinari in formazione specialistica, iscritti all'ultimo anno del relativo corso, alle procedure concorsuali per l'accesso alla dirigenza del ruolo sanitario nella specifica disciplina bandita e collocati, all'esito positivo delle medesime procedure, in graduatoria separata. Coloro che saranno collocati in questa graduatoria potranno essere assunti a tempo determinato. Questa formazione consentira' inoltre agli specializzandi, su base volontaria, un percorso professionalizzante che le risorse e disponibilita' attuali delle cliniche universitarie non riescono a garantire, anche per la mancata corrispondenza alle norme di accreditamento da parte di alcune scuole di specializzazione".

"Perche' non lo ribattezziamo decreto Calabria saudita?". L'ha chiesto provocatoriamente in Aula il senatore di Fratelli d'Italia Francesco Zaffini, durante la discussione sul decreto Calabria in corso a Palazzo Madama. "Con questo provvedimento avete trattato la Calabria come se fosse terzo mondo - ha detto rivolgendosi alla maggioranza - Aggiungete controlli a controlli, inasprite un clima di tensione pensando di risolvere i problemi a 10 anni dal primo commissariamento". Percio' l'ha definito "un provvedimento leggiadro" e ha denunciato i "tempi sbrigativi" con cui il decreto e' stato esaminato dal Parlamento, "tempi peggiori che se fosse stata posta la fiducia", ha concluso.

"Questo provvedimento darà fiducia e speranza alla mia terra massacrata. Finalmente c'e' un governo che ha scelto di 'scendere' in Calabria e organizzare un Consiglio dei ministri per dimostrare con i fatti, non con le parole, che la Calabria esiste, c'e', e che, come tutte le Regioni, va tutelata. Che lo Stato e' presente anche in Calabria". L'ha detto la senatrice del Movimento 5 Stelle Rosa Abate, intervenendo nella discussione sul decreto Calabria. "Finalmente - ha aggiunto - con questo decreto sentiamo parlare di Calabria, ma non per continuare a spolparla o renderla l'ultima regione d'Europa, ma per puntare su quella parte laboriosa e onesta che alza la testa e dice basta! Questo testo e' una vera e propria rivoluzione, un testo coraggioso: finalmente ci saranno controlli, finalmente sentiremo parlare di qualita' di servizi, finalmente i Lea non saranno un miraggio a fronte di costi altissimi. Finalmente non saremo costretti ad andare in altre regioni per poterci curare".

"Un decreto luci e ombre, quello sulla sanita' calabrese. La prima parte del provvedimento non contiene misure efficaci per riportare il livello della sanita' pubblica in condizioni dignitose. La seconda parte, sia pur con varie incompletezze, sblocca le assunzioni, eleva il tetto della spesa per il personale e quindi da' ossigeno affinche' la grave carenza di medici, in particolare l'assunzione degli specializzandi nell'ultimo anno venga nel tempo superata". Così la senatrice di Forza Italia Laura Stabile. Fra le criticita', quella sui medici specialisti nel servizio sanitario nazionale: "le remunerazioni di tali figure risultano essere circa la meta' rispetto ad altri Paesi - ha sottolineato - e tale situazione non incoraggia i giovani a fare tale scelta professionale. Se non si affrontera' questa questione e non si metteranno risorse per i rinnovi contrattuali, assisteremo ancora alla fuga all'estero dei medici o al loro impegno lavorativo prevalentemente nelle strutture private". Sull'argomento e' intervenuta anche la senatrice Paola Binetti: "Il decreto non contrasta l'emigrazione di tanti giovani medici specializzati a cui abbiamo chiuso le porte dicendo che non c'era lavoro. Il provvedimento rappresenta uno scippo delle responsabilita' nei processi di formazione dei medici da parte delle universita' e soprattutto non aiuta i cittadini della Calabria".

"La gente di Calabria vuole essere curata non decretata. Mai i commissariamenti hanno fatto bene, io non credo ai commissariamenti", ha detto il Senatore Pd, Ernesto Magorno. "La gente che deve essere curata - ha proseguito l'esponente dem - non è appassionata ai discorsi di potere perché volete sostituirvi al potere della Regione. Vi chiedo di fermarvi, il DL Calabria non si può votare. Voi, visto il grande consenso avuto alle ultime elezioni politiche, non potete rispondere sottraendo potere, dovete rispondere portando risorse alla nostra bella e sfortunata Calabria. Apriamo, insieme, un ragionamento per dare ai calabresi le risposte che meritano".

Per il senatore di Forza Italia Giuseppe Mangialavori, "il Dl sulla sanita' calabrese "e' un disastro che non ha nulla a che fare con i bisogni e i disagi vissuti dai cittadini calabresi". Secondo il parlamentare azzurro "si tratta di un'operazione di scientifica occupazione del potere tanto per controllare la Calabria da Roma. Resto sconcertato dalla posizione dei parlamentari calabresi dei Cinquestelle - ha aggiunto - che vivono in una realta' parallela. I veri eroi della sanita' calabrese sono i medici, gli infermieri, gli ausiliari che tutti i giorni rischiano e si sacrificano nel loro lavoro quotidiano e non certo il ministro Grillo", ha concluso Mangialavori."In alcune zone della Calabria un paziente deve aspettare tre mesi per sapere se ha o no un tumore, ma il governo si è solo preoccupato di portare avanti una occupazione scientifica del potere". Il parlamentare di Forza Italia, dopo aver sottolineato l'assenza in aula del ministro della Salute Giulia Grillo, è entrato nel merito di un provvedimento con cui il governo ha portato avanti "un'occupazione scientifica del potere. Nulla è cambiato nella sanità regionale, se non il datore di lavoro, che passa dalla Regione al governo".
"Da parte del cosiddetto "governo del cambiamento" – ha aggiunto Mangialavori – mi aspettavo un'azione incisiva volta a risolvere tutte le criticità del settore sanitario calabrese. Invece, è bastato poco per rendersi conto che il decreto non prevede niente di tutto questo. Il ministro Grillo, nel corso del suo discorso alla Camera, ha fatto una sceneggiata e se l'è presa con tutti i partiti che avevano distrutto la sanità. Purtroppo, tutto quello che secondo lei non andava bene è stato replicato con questo provvedimento. Non fosse stato per i colleghi parlamentari di Forza Italia e delle altre forze di opposizione, il governo avrebbe perfino impedito alla Calabria di assumere nuovo personale nella sanità".
Mangialavori ha anche fatto un appello ai parlamentari della Lega: "Non devono consentire questo scempio o saranno complici del disastro portato avanti dai 5 stelle. Il ministro Grillo ha detto di amare i calabresi: se è questo l'amore di cui è capace, la invitiamo a rivolgerlo altrove, noi non ne abbiamo bisogno".
"C'è una zona, in Calabria – ha concluso il parlamentare –, in cui i referti istologici vengono consegnati dopo tre mesi. È questo il tempo che un paziente deve aspettare per sapere se ha un tumore. In altre aree, per i trattamenti di radioterapia bisogna aspettare sei mesi. Di questi e di altri problemi si sarebbe dovuto occupare il decreto, non delle nomine dei direttori generali. I calabresi si aspettavano ben altro".

Finita la discussione generale sul decreto Calabria, l'Aula del Senato ha rinviato l'esame del provvedimento a domani alle 9.30. Si riprendera' dalla discussione e votazione degli emendamenti presentati, circa un centinaio.