"Aemilia", il processo d'Appello nell'aula bunker del carcere bolognese della Dozza

Un protocollo d'intesa per restaurare l'aula bunker del carcere bolognese della Dozza, in modo che si potra' celebrare il processo d'appello 'Aemilia' in una struttura idonea a contenere le tante persone che hanno avuto accesso alle udienze: 357 il giorno della lettura del dispositivo e una media di circa 50 persone giornaliera. E' quanto hanno siglato oggi il capo del Dipartimento dell'organizzazione giudiziaria del ministero della Giustizia, Barbara Fabbrini, e il capo del Dap, Francesco Basentini. L'accordo, nello specifico, prevede che il provveditorato dell'Amministrazione penitenziaria dell'Emilia Romagna - Marche assumera' le funzioni di stazione appaltante, curera' l'intera gestione delle opere, dalla fase di progettazione e affidamento fino al collaudo, attivera' la procedura di gara compresa l'individuazione del responsabile unico del procedimento e del direttore dei lavori.

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La direzione generale delle Risorse materiali e delle tecnologie del ministero, invece, provvedera' ad assicurare i fondi necessari alla realizzazione delle opere necessarie. Il protocollo d'intesa, inoltre, definisce che alcuni degli interventi di manutenzione e restauro saranno realizzati con il coinvolgimento di detenuti. "Avevo preso questo impegno formalmente il 26 gennaio scorso, in occasione dell'inaugurazione dell'anno giudiziario presso la Corte d'appello di Bologna, comunicando al procuratore generale e alla stampa che ci sarebbe stato il massimo impegno da parte mia per ottenere in breve tempo un protocollo d'intesa che potesse supportare una cosi' delicata fase del processo Aemilia, uno dei piu' grandi processi alla 'ndrangheta al Nord", dichiara il sottosegretario alla Giustizia con delega all'edilizia penitenziaria, Vittorio Ferraresi, presente al momento della firma. "Sono quindi particolarmente orgoglioso - ha continuato il sottosegretario - di confermare con i fatti, dopo neanche un mese dal mio annuncio, un accordo per un intervento presso la casa circondariale di Bologna, ex Dozza, ora 'Rocco D'Amato', che vuole testimoniare la nostra vicinanza ed il nostro pronto intervento alle richieste ed esigenze di giustizia del nostro territorio da parte di questo ministero. Un ringraziamento particolare - ha concluso Ferraresi - va al capo del Dog Barbara Fabbrini, al capo del Dap Francesco Basentini e al direttore Antonio Mungo per il loro lavoro. l tempi sono particolarmente stretti ma di certo metteremo in campo tutte le risorse per consegnare la funzionalita' di questa importante opera nel piu' breve tempo possibile". (AGI)