Regione, per i consiglieri-neoparlamentari è aut-aut: 10 giorni per decidersi (ma Ferro e Cannizzaro rimarranno alla Camera)

Ferro Cannizzarodi Mario Meliadò - L'aut-aut («tardivo», lamenta a fari spenti qualche esponente politico di maggioranza) ai due consiglieri regionali appena eletti parlamentari è servito: il Consiglio regionale ha appena detto coralmente "sì".

Se ne parla giusto in apertura di lavori, dopo che Carlo Guccione chiede inutilmente di aggiungere un ordine del giorno.

Dopodiché il primo punto all'ordine del giorno è appunto la proposta di provvedimento amministrativo numero 212: è proprio Ciccio Cannizzaro a prendere la parola per primo, «per rivolgere un arrivederci, un saluto a tutti i colleghi consiglieri. E certamente, con l'occasione anche operare una doverosa precisazione: visto che adesso i colleghi dovranno votare una norma circa l'incompatibilità del sottoscritto, come pure della collega Wanda Ferro, ho aspettato l'ultimo momento per fare un annuncio. Ho atteso questo momento per annunciare che nelle prossime ore formalizzerò le dimissioni da consigliere regionale calabrese proprio per uno stato di precarietà che s'è insomma ormai registrato riguardo allo stato politico nazionale, che non ha fin qui neppure consentito davvero a noi eletti d'esercitare l'attività di deputato o senatore – mette i "puntini sulle i" Cannizzaro –. Ecco perché ho ritenuto di proseguire al contempo nella mia attività politico-istituzionale da consigliere regionale. Nei prossimi giorni formalizzerò le mie dimissioni da consigliere regionale della Calabria, dando seguito anche alla procedura formale che è quella poi fin qui magistralmente portata avanti dalla Giunta per le elezioni. E allora, Presidente – si rivolge direttamente al presidente d'Assemblea Nicola Irto –, consentimi di salutare innanzitutto te, che in questi anni in modo equilibrato, puntuale e con raffinata intelligenza politica hai guidato quest'Assise regionale, mi auguro che la tua Presidenza possa sempre mirare all'interesse collettivo della Calabria. Certamente non sei e non sarai solo, visto che sei affiancato da un Ufficio di Presidenza largamente all'altezza del compito», e via coi saluti e i ringraziamenti all'intero Ufficio di Presidenza, come pure per tutti i colleghi consiglieri e gli assessori regionali; e anche per il Governatore calabrese Mario Oliverio, pur fisicamente assente, «nella speranza che quest'anno e mezzo che resta della legislatura possa segnare qualcosa di concreto e positivo per la nostra Calabria». Un congedo anche dal personale di Palazzo Campanella; e poi aggiunge d'essere disponibile a qualsiasi attività politica e amministrativa si possa mettere in campo a vantaggio del nostro territorio e della nostra regione».

Wanda Ferro non è presente; tramite Fausto Orsomarso, collega di Fratelli d'Italia, fa sapere a sua volta che «nelle prossime ore, nei prossimi giorni» eserciterà anche lei l'opzione per restare in carica quale deputata e lasciare dunque il Consiglio regionale.

A intervenire poi è Mimmo Tallini, segretario-questore di minoranza, che augura buon lavoro a Cannizzaro e Ferro: «Con loro, credo che la Calabria sarà ben rappresentata». In questo momento, «forse si sta consumando uno strappo tra questo Consiglio regionale e i sentimenti di Ciccio Cannizzaro che credo abbia dato all'economia di quest'Assemblea e di quest'Istituzione tutto quello che era in grado di dare, lasciando per assumere quello che dovrà essere in qualche modo un incarico più importante, anche per contribuire a livello nazionale a risolvere i problemi della Calabria». Il saluto va anche a Wanda Ferro, per le battaglie combattute da oppositori e anche da colleghi di Gruppo misto, considerandole globalmente «fasi di crescita, e non fasi di distacco». E l'ex assessore al Personale dice chiaramente che i due incarnano un'alternativa «che ormai i calabresi aspettano» con impazienza.

Voce quindi al neoforzista Gianluca Gallo, che evidenzia come Wanda Ferro e Ciccio Cannizzaro abbiano anche voluto fortemente «marcare la presenza di un'area politica che, adesso, andranno a rappresentare in Parlamento». Fermo restando che non di addio si tratta, ma «di un arrivederci alle imminenti nuove competizioni elettorali che ci vedranno combattere insieme per le prossime Europee, per la prevalenza delle idee politiche fondanti della coalizione di centrodestra», e il rispetto di «Valori e di principii» che «ognuno di noi deve far propri, e da non dimenticare mai affinché le prossime possano essere battaglie di vera unità e non di divisione».

«Porgo un saluto amicale e di grande correttezza istituzionale al collega Cannizzaro, in relazione anche al tuo grande impegno in quest'Aula – così Baldo Esposito –. Ritengo potrete rappresentare al meglio la Calabria a Montecitorio, ma pure in termini di sinergie inter-istituzionali che nei prossimi mesi andranno incontro a snodi importanti». Quella odierna è pratica «di liquidazione»; ma «tutti avremmo voluto essere nei vostri panni», aggiunge Esposito, nell'effettuare «un plauso» al presidnt

«senza demagogia, senza populismo e in tempi di certezza che abbiamo fornito alla politica e soprattutto al popolo che guarda ai nostri compiti istituzionali. Nessuna difesa della Casta, abbiamo anzi utilizzato i tempi più stretti possibili».

Prima delle 17, il provvedimento è approvato a voti unanimi.

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Richiamando le leggi vigenti in materia, il Consiglio regionale delibera così «di dichiarare la sussistenza delle cause d'incompatibilità nei confronti dei consiglieri regionali Wanda Ferro e Francesco Cannizzaro i quali, ad oggi, ricoprono contemporaneamente la carica di deputato della Repubblica e di consigliere regionale» e di fissare, ai sensi della legge numero 165 del 2004 (art. 3, comma 1 lettera g) «in 10 giorni il termine, decorrente dalla data di notifica della presente deliberazione a cura del Presidente del Consiglio regionale, entro il quale i predetti consiglieri debbano esercitare l'opzione» tra mandato da parlamentare e mandato da consigliere regionale. Il terzo e ultimo assunto del breve dispositivo del provvedimento amministrativo appena approvato dà atto che «il mancato esercizio dell'opzione» nei fatidici 10 giorni «comporterà la decadenza automatica dalla carica di consigliere regionale»: una sanzione non particolarmente temibile, in verità, sia considerando che entrambi i consiglieri hanno già fatto sapere di voler comunque optare per l'incarico parlamentare, sia perché comunque (al netto della «precarietà» istituzionale nazionale già richiamata da Cannizzaro nel suo intervento...) la decadenza da consigliere implica la tacita opzione per l'incarico di portato (non solo) politico superiore.

Interessanti gli sviluppi quanto ai subentranti: al posto di Cannizzaro entrerà a Palazzo Campanella l'ex sindaco di Gioia Tauro e amministratore delegato delle Ferrovie della Calabria Peppe Pedà, staccato da Cannizzaro di un migliaio di suffragi, nella circoscrizione elettorale di Reggio Calabria nella lista Casa delle libertà, alle votazioni del 23 novembre 2014 . Tutto da definire invece quanto accadrà rispetto al probabile subentro al posto di Wanda Ferro di Giancarlo Chiappetta (che sarebbe il secondo dei non eletti nel "Collegio unico regionale" legato all'esigenza di sostituire non un consigliere eletto in una "normale" circoscrizione elettorale, ma un candidato alla Presidenza della Regione divenuto consigliere e poi cessato dall'incarico d'Aula: il primo dei non eletti rispetto a tale graduatoria risulterebbe Gianluca Gallo, nel frattempo però a sua volta subentrato all'«incandidabile» ex segretario-questore di minoranza Giuseppe Graziano. Tuttavia la cosa sarebbe tutt'altro che pacifica, anche perché la graduatoria ricollegabile al Collegio unico regionale non sarebbe mai stata formalizzata dall'Ufficio elettorale centrale regionale.